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Getty Images
Aleksandar Kolarov è al centro delle critiche dopo le due prestazioni deludenti contro Fiorentina e Milan. L'Inter ha infatti mostrato una grande fragilità difensiva schierando il serbo e D'Ambrosio di fianco a De Vrij e subito il pensiero va all'addio di Diego Godin, scaricato troppo frettolosamente a detta di molti. Ma qual è il reale motivo della scelta di Antonio Conte? Lo spiega La Gazzetta dello Sport: "L'Inter non ha semplicemente sostituito Godin con Kolarov. Ha scelto di cambiare le caratteristiche di uno dei suoi difensori. Perché? Innanzitutto Conte ha bocciato l'uruguaiano. Godin arrivò per alzare il livello soprattutto nelle grandi partite, per dare spessore internazionale alla difesa nerazzurra. Ma il tecnico non è mai stato davvero soddisfatto del suo rendimento e ha preferito cambiare.
Accadde qualcosa di simile alla Juve quando Conte volle Lucio nell'estate del 2012 - prosegue la Rosea -, ma il tecnico si pentì in fretta e già a dicembre dello stesso anno fu firmata la risoluzione del contratto. Godin ovviamente è andato molto meglio di Lucio, ma non al punto da convincere l'Inter a puntare ancora su di lui. Kolarov è stato preso per migliorare la costruzione dal basso, che sembra essere il Sacro Graal di quasi tutti gli allenatori, e non certo per rendere impermeabile la difesa. I suoi limiti in fase di contenimento sono noti e Conte non pensa che Kolarov sia il titolare in quel ruolo.
L'emergenza l'ha costretto a farlo giocare con pessimi risultati contro Fiorentina e Milan, ma il serbo ha pagato anche lo scarso equilibrio generale e la scelta di Conte di mettere davanti a lui Perisic. Un esterno più attento alla fase difensiva avrebbe dato a Kolarov quell'aiuto indispensabile per poter gestire la sua difficoltà nei compiti di difensore puro. Quando Conte avrà completato l'inserimento dei nuovi giocatori e la squadra avrà quella coesione che adesso si vede solo a tratti, tutti ne beneficeranno. Compreso Kolarov, che resta comunque un'alternativa e non un titolare del reparto arretrato", si legge.
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