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MOURINHO: “E’ LA VITTORIA DELL’UNIVERSO INTER. I GIOCATORI SONO CON ME CON TUTTA L’ANIMA. CHI E’ FUORI TRACCIATO…”

José Mourinho conosce troppo bene il calcio e ormai troppo bene anche l’Italia per credere che l’impresa di Londra possa cambiare l’atteggiamento di critici e tecnici nei suoi confronti:  “E’ un successo...

Daniele Mari

José Mourinho conosce troppo bene il calcio e ormai troppo bene anche l'Italia per credere che l'impresa di Londra possa cambiare l'atteggiamento di critici e tecnici nei suoi confronti:  "E' un successo importante e bellissimo, in quella che è stata la mia casa, contro i miei ex giocatori e il mio ex pubblico. Ma non credo che l'atteggiamento dell'Italia nei miei confronti cambierà. Anzi, non cambierà niente".

Ma l'apprezzamento di un paese in cui tutti si sentono in diritto di fare gli allenatori non è poi così importante, se la famiglia che hai alle spalle è formata da qualche milione di persone unite più che mai. Mourinho lo sa ed è per questo che estende i complimenti a tutto il mondo Inter:  "Non è solo la mia vittoria, né è la vittoria della mia vita: non è questo il successo che voglio ricordare nella mia carriera, spero ce ne saranno altri. Piuttosto è la vittoria dell'Inter, in tutte le sue componenti. Dei giocatori, quelli che c'erano e quelli che sono rimasti a casa. Dello staff medico. Del presidente e dei dirigenti. Dei tifosi che ci hanno seguito fin qui, di quelli che hanno sofferto davanti alla tv".Impossibile non parlare di Mario Balotelli. E qui lo Special One è ancora più chiaro. Se c'è un gruppo coeso, granitico, che rema tutto dalla stessa parte e poi c'è qualcuno che percorre una strada diversa, è questo qualcuno che deve rimettersi in carreggiata, non il gruppo che deve cambiare direzione:  "Sappiate che per un allenatore la cosa più importante è avere la squadra al proprio fianco. Se hai i giocatori con te, puoi andare sui campi di tutto il mondo senza problemi. Se invece non li hai al tuo fianco, puoi anche andartene a casa perché non combinerai niente di buono. Ebbene, i giocatori dell'Inter sono con me, con tutta l'anima. Sanno perché ho preso una certa decisione e la condividono. All'Inter il gruppo è unito, e non c'è bisogno di cambiare atteggiamento solo perché c'è qualcuno che non si trova bene con noi. Chi è in questa situazione è obbligato a cambiare atteggiamento, e a cambiare strada. Perché la strada è tracciata e non è il gruppo a dover cambiare direzione, semmai deve cambiarla chi è fuori dal tracciato".