José Mourinho conosce troppo bene il calcio e ormai troppo bene anche l'Italia per credere che l'impresa di Londra possa cambiare l'atteggiamento di critici e tecnici nei suoi confronti: "E' un successo importante e bellissimo, in quella che è stata la mia casa, contro i miei ex giocatori e il mio ex pubblico. Ma non credo che l'atteggiamento dell'Italia nei miei confronti cambierà. Anzi, non cambierà niente".
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MOURINHO: “E’ LA VITTORIA DELL’UNIVERSO INTER. I GIOCATORI SONO CON ME CON TUTTA L’ANIMA. CHI E’ FUORI TRACCIATO…”
José Mourinho conosce troppo bene il calcio e ormai troppo bene anche l’Italia per credere che l’impresa di Londra possa cambiare l’atteggiamento di critici e tecnici nei suoi confronti: “E’ un successo...
Ma l'apprezzamento di un paese in cui tutti si sentono in diritto di fare gli allenatori non è poi così importante, se la famiglia che hai alle spalle è formata da qualche milione di persone unite più che mai. Mourinho lo sa ed è per questo che estende i complimenti a tutto il mondo Inter: "Non è solo la mia vittoria, né è la vittoria della mia vita: non è questo il successo che voglio ricordare nella mia carriera, spero ce ne saranno altri. Piuttosto è la vittoria dell'Inter, in tutte le sue componenti. Dei giocatori, quelli che c'erano e quelli che sono rimasti a casa. Dello staff medico. Del presidente e dei dirigenti. Dei tifosi che ci hanno seguito fin qui, di quelli che hanno sofferto davanti alla tv".Impossibile non parlare di Mario Balotelli. E qui lo Special One è ancora più chiaro. Se c'è un gruppo coeso, granitico, che rema tutto dalla stessa parte e poi c'è qualcuno che percorre una strada diversa, è questo qualcuno che deve rimettersi in carreggiata, non il gruppo che deve cambiare direzione: "Sappiate che per un allenatore la cosa più importante è avere la squadra al proprio fianco. Se hai i giocatori con te, puoi andare sui campi di tutto il mondo senza problemi. Se invece non li hai al tuo fianco, puoi anche andartene a casa perché non combinerai niente di buono. Ebbene, i giocatori dell'Inter sono con me, con tutta l'anima. Sanno perché ho preso una certa decisione e la condividono. All'Inter il gruppo è unito, e non c'è bisogno di cambiare atteggiamento solo perché c'è qualcuno che non si trova bene con noi. Chi è in questa situazione è obbligato a cambiare atteggiamento, e a cambiare strada. Perché la strada è tracciata e non è il gruppo a dover cambiare direzione, semmai deve cambiarla chi è fuori dal tracciato".
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