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Mourinho: “Il successo è il mio habitat naturale. Futuro? Cerco una squadra come l’Inter”

Le parole del portoghese nell'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport

Daniele Vitiello

Josè Mourinho in quanto ad orgoglio ed autostima non ha bisogno di lezioni. Intervistato dai colleghi della Gazzetta dello Sport, il portoghese ha gonfiato il petto, nonostante i problemi che hanno portato al divorzio con il Manchester United: "Non sono passati 18 anni dal mio ultimo successo, ma 18 solo mesi. Ho sempre vinto, ogni stagione a partire dal 2003. La mia comfort zone è questa: il successo. È il mio habitat naturale».

Mourinho, tanti aspettano notizie sul suo futuro.

«È un periodo della mia vita in cui analizzo ciò che vedo, leggo, mi guardo attorno, studio e mi diverto in tv con le mie collaborazioni (Dazn Brasil, Rt e Bein, ndr). Sono tranquillissimo, allo stesso tempo ho una voglia incredibile di tornare».

I critici dicono che non sia più «speciale» come una volta.

«Sono lo stesso di sempre, la mia comfort zone è vincere ogni anno dal 2003 (con il Porto, ndr). Non sono mai uscito da questo habitat naturale, o meglio, solamente per 18 mesi. Non sono passati 18 anni dall'Europa League vinta con lo United e ora ho più voglia che mai di tornare, sono in super forma e carico come il primo giorno».

Uno sguardo all'Italia: per lo Scudetto, che lei ha vinto due volte, sembra fatta.

«Ormai sì, giochi chiusi troppo velocemente. La Juventus non sta incontrando grandi difficoltà. Per loro è un bene, ovviamente, ma per il calcio italiano è una cosa negativa».

Così sembra tutto da buttare.

«No, fortunatamente la lotta per le zone europee è apertissima. Questo crea motivazione e attenzione, sono convinto che la qualità generale stia aumentando. Gli allenatori, per esempio, hanno deciso di dare ampio spazio ai giovani che stanno facendo bene».

Cosa immagina per il futuro del calcio italiano?

«Le grandi società stanno lavorando per "attaccare" il dominio della Juventus. Ho la sensazione che tra un po' di tempo vedremo una Serie A divertente e con un livello più alto. La competitività aumenterà, come gli investimenti. E i campioni avranno più motivi per scegliere l'Italia».

Mister, tornerebbe un domani all'Inter?

«A questa domanda preferisco non rispondere, ma per il futuro cerco un club in cui ci siano empatia totale e persone felici di lavorare. A Milano, tutto questo, c'era».

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