"Se un tuo ex club ti richiama è un orgoglio, perché significa che già sa quanto sei bravo". Firmato Josè Mourinho. Non proprio un nome e un cognome qualsiasi per i tifosi dell'Inter. E che fosse un messaggio indirizzato al club nerazzurro o meno, ci vuole poco per accendere la fantasia del popolo interista, che aspetta con ansia di tornare ai fasti dei tempi che furono con il Vate da Setùbal in panchina. E il portoghese, come suo solito, non si è certo sottratto alle suggestioni e alle risposte velate in grado di creare pathos. Ospite di beInSports, infatti, l'ex allenatore del Manchester United ha parlato molto del suo futuro. Ecco le sue parole:
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Mourinho: “Tornare in un tuo ex club è il top. Inter? Ecco perché ho lasciato”
L'ex allenatore nerazzurro ospite di beInSports
INTER - "Nel mio prossimo club voglio essere parte di una struttura in cui a tutti i livelli del club si abbia lo stesso obiettivo. All'epoca ho lasciato l'Inter perché, come generalmente mi è accaduto nei miei precedenti club, ho sentito di aver dato tutto, il che non significa necessariamente che io abbia ricevuto tutto. L'unico club dove non ho sentito questa sensazione è stato il Manchester United, ma in tutte le altre squadre che ho allenato sì. Spesso mi si elencano i successi che ho ottenuto al Real Madrid, ma con l'appunto di non aver vinto la Champions League. Io non ho queste sensazioni. Sento comunque di aver dato tutto, ed è una bella sensazione lasciare un club ad alti livelli e che possa anche migliorare il lavoro fatto da te".
RITORNO - "Una delle più belle sensazioni provate da me nel calcio è stata il ritorno al Chelsea, perché quando un club ti vuole per la seconda volta con sé o comunque prova a riportarti lì, significa che sa già quando sei bravo e questa è una cosa molto importante. Spesso alcune società ingaggiano degli allenatori con i quali non hanno mai lavorato e, dopo qualche mese, si pentono della loro scelta, perché i risultati non sono quelli che si aspettavano. Quando una società ti cerca per la seconda volta è davvero una bella sensazione".
BERNABEU - "Non so cosa significa vincere una Champions al Bernabeu? (inteso come vincere sulla panchina del Real Madrid, ndr) Beh, ma io l'ho vinta una Champions al Bernabeu, con l'Inter".
REAL MADRID - "Il Real ha fatto qualcosa di straordinario in Europa negli ultimi 5 anni, in una competizione, la Champions League, che comunque è racchiusa soprattutto in tre mesi per le grandi squadre. Ma se guardiamo il campionato, un torneo in cui bisogna essere costanti da agosto al maggio successivo, il Real Madrid negli ultimi anni ha vinto solo 2 volte. C'è un grande gap".
OBIETTIVI - "Quando un club vince tanti campionati di seguito, ha poi come obiettivo quello di vincere la Champions League. Quando sono arrivato all'Inter, la squadra era dominante anche per quello che era successo dopo Calciopoli, con la Juventus prima retrocessa e poi promossa. Il sogno, dunque, era di vincere la Champions League. E' importante avere un sogno, un obiettivo comune. Quando sono andato al Real, invece, l'obiettivo era quello di fermare il dominio del Barcellona, che aveva vinto tutto. Per me vincere un campionato è una cosa incredibile, ma c'è gente che non ritiene tale un manager che non riesce a vincere la Champions".
TORNARE ALL'INTER O AL REAL? - "Se pensassi che sia il club giusto, con la giusta struttura e le giuste ambizioni, non avrei problemi. Penso sia un orgoglio che un tuo club precedente ti richiami. Per ora, l'unico club con cui ho provato queste sensazioni è il Chelsea. Se mi piace la Spagna? Sì. Il Real Madrid è un club iconico".
(Fonte: beInSports)
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