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Mourinho: “Triplete con l’Inter? Ogni trofeo è speciale. San Siro mi evoca…”

Alessandro De Felice

L'ex allenatore nerazzurro ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport alla vigilia di Inter-Roma

José Mourinho parla per la prima volta dopo il suo ritorno in Italia. L'ex allenatore nerazzurro e ora alla Roma si racconta alla vigilia della sfida tra l'Inter e i giallorossi, in programma domani alle 18 a San Siro.

In carriera tanti successi europei, tra cui quelli con il Porto. Ma il Triplete con l'Inter del 2010 rappresenta l'impresa più difficili della sua carriera?

"Per me è impossibile scegliere. Ogni vittoria è speciale e ogni trofeo unico a suo modo".

Tra i campioni che Mou ha allenato c'è anche Javier Zanetti. L'argentino fa parte di una lunga lista in cui figura Carvalho, Ferreira, Terry, Lampard, Cech, lo stesso Matic, da lui fortemente voluto in giallorosso. Si capisce subito, però, che a José non piace fare distinzioni, cosi risponde senza classifiche.

"Non ho giocatori che vorrei sempre con me. Io sono affezionato a tutti quelli che ho avuto ai miei ordini, non soltanto ad alcuni».

Lo 'Special One' parla anche delle differenze epidermiche tra Milano e Roma:

"Queste città sono i due centri nevralgici dell’Italia. Milano è il motore dell’economia del Paese, mentre Roma è il centro del potere politico e, si può dire, il museo all’aria aperta della storia italiana. Mi ritengo fortunato ad avere avuto la possibilità di vivere in entrambe le città".

Ogni città però, calcisticamente parlando, ha un cuore pulsante, lo stadio. Parlargli, perciò del Do Dragao come di Stamford Bridge, di San Siro e del Santiago Bernabeu, dell’Old Trafford e del Tottenham Stadium fino all’Olimpico, muove in Mou delle emozioni vivide, che sceglie di sintetizzare in questo modo, proprio per allontanarsi dal rischio della retorica.

"Tutti questi stadi mi evocano ricordi molto intensi e molto belli. D’altronde, ognuno custodisce pagine importanti della mia carriera".

Mou è cauto quando gli viene che se crede di vincere ancora alla Roma prima che arriverà il giorno dei saluti:

"Ci proverò con tutto me stesso".

Di certo non gli manca il sentimento di sfida, come è sempre stato in carriera e che lo ha reso 'Special':

"La mia voglia di vincere non andrà mai via".