A Barcellona è scoppiato il caos Messi con la 'Pulce' che potrebbe decidere clamorosamente di lasciare i blaugrana (a zero) dopo il duro e frontale attacco al neo Ds Abidal. Alcuni organi di informazione hanno inserito l'Inter tra le possibili pretendenti insieme a Psg e Manchester City, tuttavia resta una possibilità più che remota che un profilo come Messi entri nell'orbita nerazzurra. Certo sognare non costa nulla e nel mercato di oggi non si può mai dire ( banalità ne abbiamo?), ma ad oggi l'operazione risulta difficilmente attuabile.
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Messi-Inter? Solo sogno, vediamo perché sì e perché no. Riguardate Juve-Fiorentina e noterete che…
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L'operazione Messi: costi e benefici
Il fuoriclasse argentino ha un ingaggio che si aggira sui 50 mln, cifra mostruosa difficilmente accollabile ad oggi per i nerazzurri. Ma fate attenzione questo non vuol dire che sia proibitivo per Suning anzi. Bisognerebbe studiare il tutto nei minimi dettagli, mettendo in conto qualche cessione eccellente. La mente corre subito a Lautaro Martinez da sempre nei radar blaugrana e clausola relativamente bassa di 111 mln che, unita alla volontà del giocatore, potrebbero servire ad intavolare dei discorsi ad ampio raggio.
Restano delle valutazioni anche progettuali da tener conto: Leo Messi fresco pallone d'oro il 24 giugno spegnerà la sua 33esima candelina. Vale la pena andare incontro ad un investimento del genere perdendo un giovane come Lautaro con una carriera tutta da scrivere? Sempre ammesso e non concesso che alla fine Leo Messi decida davvero di lasciare la sua confort zone a Barcellona, dove è cresciuto, diventato uomo, campione planetario, la cui importanza non solo in campo va al di là di tutto e tutti.
Altro elemento da tener conto: si vocifera che uno dei motivi che portò Agnelli a decidere per l'interruzione del rapporto di lavoro con Marotta fu proprio la contrarierà del dirigente varesino all'investimento su Cr7. Perché oggi Marotta dovrebbe cambiare valutazione per Messi?
Il dibattito è aperto.
Certo Suning, qualora davvero ritenesse la trattativa fattibile, dovrebbe soppesare un investimento ingentissimo da un lato ma dal ritorno di immagine e pubblicitario planetario per quello che oggi è ritenuto il miglior giocatore del mondo.Tuttavia accarezzare un sogno di questo genere è tanto dolce quanto incredibile solo poterlo sfiorare. Già solamente questo dà il senso di un passo in avanti che si è fatto rispetto ad un recente passato nero e complicato più di quello che possiamo immaginare.
Ma torniamo con i piedi per terra.
Il caso Juve-Fiorentina e il silenzio degli arbitri
Juventus-Fiorentina è stata sviscerata in tutti i modi possibili e immaginabili tranne uno: il nervosismo dei giocatori bianconeri in campo. Se avete l'opportunità di rivederla, fin dai primi minuti vi accorgerete di un nervosismo sorprendente dei giocatori bianconeri che sembravano tarantolati, come se avessero subito chissà quale torto, come se fossero in credito per chissà cosa. Già al 9' Pjanic sbaglia una conclusione e cade in area dopo un contatto con Cutrone, come se il giocatore viola lo avesse agganciato ma in realtà nulla di tutto ciò.
Mi sono chiesto il perché, perché una squadra così forte come la Juve fosse così nervosa. Da dove arriva tutta questa tensione per una partita sulla carta agevole disputata per di più tra le mura amiche dello Stadium? Forse la pressione dell'Inter a Torino ha un percepito diverso rispetto a quello che abbiamo qui a Milano? Può darsi, ciò che però continua a stridere è il metro di valutazione scostante da parte degli arbitri. Anche nell'ultima giornata abbiamo visto falli simili valutati in maniera diametralmente opposta sia in area di rigore che in altre zone del campo.
Perché? Parlare sempre di errore ad un certo punto diventa riduttivo, soprattutto con l'ausilio del Var. Uno strumento nato per semplificare, ma che in realtà sta creando delle zone d'ombra che stanno amplificando a dismisura dubbi che avrebbe dovuto eliminare.
Ovviamente ha anche i suoi lati positivi ma va migliorato e semplificato per renderlo chiaro e meno cervellotico possibile. Mi piacerebbe un giorno poter vedere gli arbitri parlare, poter spiegare perché in una determinata situazione hanno deciso in un modo piuttosto che in un altro. Perché hanno tutto il diritto di farlo e forse anche il dovere. Sono persone, fanno parte di un sistema che li vede protagonisti, ma troppo spesso solo in negativo e nel 2020 stride al di là di ogni ragionevole considerazione.
Uscire da un oblio che non reca vantaggi apparenti a nessuno? Sarebbero segnali importanti anche verso l'esterno, restare sui propri blocchi e non evolvere con l'intero sistema non può più essere la stella polare da seguire.
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