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"Dopo il lockdown c’era molta curiosità per capire come sarebbe stata la ripresa del campionato, e chi si aspettava un’Inter in puro stile inizio stagione è rimasto con l’amaro in bocca. L’eliminazione col Napoli è figlia un errore puerile in occasione del gol del Napoli, ma anche di una gara gettata alle ortiche nella partita d’andata. E questo purtroppo nell’economia generale della partita è contato molto di più che delle occasioni avute a Napoli e non concretizzate.
"Anche con la Sampdoria è vista una squadra giocare bene per un’ora, sbagliare sotto porta occasioni facili e poi soffrire maledettamente fino al 94’, per arrivare al Sassuolo.
L'autogol contro il Sassuolo
"Nessuno si aspettava una prestazione del genere. Al di là di tutte le analisi possibili e immaginabili si era riusciti a ribaltare il risultato, per tornare sul solito refrain. Non chiudere la partita, anzi per usare le stesse parole di Conte dei giorni scorsi ‘non averla ammazzata quando ci sono le occasioni per farlo’.
"Perché oggi tutti i riflettori sono puntati su Gagliardini, clamoroso è il suo errore da due passi, ma capita a chiunque, anche a campioni affermati e capiterà sempre. Peccato che qualche minuto dopo anche Candreva ha una palla abbastanza facile da mettere in porta. Ma nessuno se lo ricorda. Peccato che si prendano 3 gol dal Sassuolo con una facilità disarmante. Non da squadra di Conte, verrebbe da dire, soprattutto perché con il tanto vituperato Spalletti certe situazioni difensive apparivano migliori. Certo a discapito di una manovra più lenta e prevedibile, ma non è questo il punto.
Poco equilibrio
"Il punto è una mancanza di equilibrio, che per una squadra che punta ad alzare l’asticella è purtroppo condizionante e questo va al di là della rosa a disposizione e dei limiti di una panchina non ritenuta all’altezza.
"Perché col Napoli si subisce un gol che neppure all’oratorio, con la Sampdoria al di là del rimpallo tutto nasce da una distrazione e col Sassuolo il dramma è totale e collettivo. Nelle ultime 10 partite l’Inter segna 17 gol, ma ne subisce 13. Su 16 partite, solamente 2 finiscono con la porta di Handanovic inviolata e questi sono numeri incontrovertibili e preoccupanti.
"Una squadra che punta ad entrare nell’elite delle grandi non può subire gol ad ogni piè sospinto. E non può reggere il discorso della sfortuna, perché è anche un discorso mentale, di distanze fra i reparti, di coperture. L’Inter di oggi di dà l’idea di aver smarrito sicurezze, di aver perso solidità. Se da un lato è vero che il portiere dell’Inter è pressochè inoperoso è altrettanto vero che la percentuale dei tiri in porta e dei gol subiti sfiora il 100%. Non è normale, non è plausibile soprattutto con un allenatore come Antonio Conte, scrupoloso all’inverosimile, maniacale nella cura dei dettagli.
Le domande
"Perché una colonna come Godin resta in panchina e gli vengono preferiti Bastoni e Ranocchia? Perché così tanto turnover contro il Sassuolo con l’opportunità di fare 5 cambi? In genere gli allenatori non danno mai anticipazioni di formazione, eppure il tecnico salentino prima della partita aveva lasciato chiaramente intendere che ci sarebbero stati molti cambi.
"Perchè nel secondo tempo è entrato un giovane come Agoume e non Barella? Se davvero come si è saputo a posteriori il giocatore aveva dei guai fisici tali da metterlo in serio dubbio per la partita successiva che senso ha avuto portarlo in panchina?
"Chiaro che se Gagliardini e o Candreva avessero ‘ammazzato’ la partita oggi staremmo parlando d’altro, ma così non è stato e in virtù di una ripresa decisamente sotto tono dal punto dei vista dei risultati è necessario porsi delle domande e correre ai ripari.
"Con questo chiaramente non si sta gettando la croce addosso ad un tecnico straordinario e preparato, il lavoro c’è e si vede chiaramente, solo un pazzo potrebbe metterlo in discussione a tal punto che la società sta intervenendo in maniera massiccia per migliorare la rosa con giocatori di livello superiore per consentire al tecnico di poter avere delle risorse importanti e sopperire agli imprevisti del caso.
Colpi di grande livello
"Hakimi e Tonali oltre che giovani hanno un futuro di prim’ordine, averli portati a casa è un segnale evidente di una proprietà che non si ferma, ma vuole continuare a investire sui giocatori giusti in grado di aumentare il livello di competitività. Quando Mourinho al primo anno uscendo dalla Champions disse: “Adesso so cosa serve per vincere”, in molti lo derisero, rimangiandosi tutto la stagione successiva.
"Quest’anno Conte potrebbe fare la medesima cosa, preparando la strada in vista della prossima stagione, ma c’è ancora un’Europa League da vincere e un posto Champions da blindare. La strada è ancora lunga.
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