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La Gazzetta dello Sport analizza i tre duelli tra partenopei e nerazzurri.
LOBOTKA-CALHANOGLU
“Calhanoglu e Lobotka è un diverso modo di intendere la stessa posizione in campo”.
Il turco è arrivato in quella posizione dopo averne ricoperte altre.
“Gioca davanti alla difesa con le intuizioni dell’ex trequartista. E pure con la rapidità di esecuzione propria di un giocatore offensivo” sottolinea la Rosea.
Dall’altra parte lo slovacco rappresenta un regista vecchio stile, che agisce lontano dalla trequarti avversaria.
“Il suo raggio d’azione, in pratica, corrisponde al cerchio di centrocampo. Spalletti, per sfruttare le sue doti nel primo controllo e in conduzione, gli chiedeva di rischiare anche la giocata per creare la superiorità numerica fin dalle prime fasi della manovra. Con Garcia e adesso con Mazzarri, si lavora maggiormente sulla ricerca della verticalità, per innescare la tecnica e la velocità di Kvaratskhelia e Osimhen”.
ZIELINSKI-MKHITARYAN
La fantasia, però, resta imprescindibile e Napoli e Inter si affidano a Zielinski e Mkhitaryan.
Nel Napoli, il polacco ha il compito di concludere, rifinire, fare da raccordo con gli attaccanti e al tempo stesso supportare l’impostazione quando Lobotka viene marcato a uomo.
“La qualità del polacco gli permette di assolvere a tutti questi compiti senza mai calare di rendimento. L’intelligenza è anche messa al servizio della fase difensiva”.
Inzaghi, invece, può contare sulla duttilità di Mkhitaryan.
“L’attitudine offensiva degli esterni gli consente una libertà importante nella zona centrale e quando l’Inter attacca l’armeno si porta a ridosso dell’area, pronto a calciare in porta o avvicinarsi ulteriormente per concludere. Il sapiente sfruttamento degli spazi agevola i movimenti dei compagni, specialmente se ha la possibilità di guidare la transizione. Non sorprendono, dunque, i tre assist e la media di un passaggio chiave a partita”.
ANGUISSA-BARELLA
Non possono mancare i muscoli, quelli di Anguissa e Barella. Il centrocampista del Napoli è rinato col ritorno di Mazzarri ed è andato in gol a Madrid.
Barella invece, è tornato ai suoi livelli abituali dopo un inizio altalenante: ora deve solo tornare al gol, come gli ha chiesto anche Spalletti.
“A Napoli i suoi inserimenti saranno decisivi. Ma ancor di più, la capacità di creare superiorità numerica andando a raddoppiare nella posizione dell’altra mezzala in campo: è una giocata che l’Inter fa spesso e si vedrà anche al Maradona”.
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