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NARDUCCI: “PARLARE AL TELEFONO NON E’ REATO. NOI CREDIAMO CHE QUESTA INDAGINE DIMOSTRI CHE E’ STATO ALTERATO UN CAMPIONATO”

«La procura di Napoli, che deve ragionare da pubblico ministero in funzione di un giudizio penale, non può giudicare illecito penale il fatto che una persona colloqui al telefono con un’altra». Lo ha afferato il pm Giuseppe Narducci, a...

Daniele Mari

«La procura di Napoli, che deve ragionare da pubblico ministero in funzione di un giudizio penale, non può giudicare illecito penale il fatto che una persona colloqui al telefono con un'altra». Lo ha afferato il pm Giuseppe Narducci, a margine dell'udienza di calciopoli, per confutare la tesi della difesa di Moggi sulle telefonate «inedite» in cui anche altri dirigenti di società, tra cui Facchetti, conversano con designatori. Il magistrato ha ricordato in primo luogo che c'è stata già una richiesta di rinvio a giudizio, un rinvio a giudizio, una sentenza di primo grado di cui si attendono le motivazioni. La linea della procura è che tutto questo «è il risultato di un'indagine che ha riguardato anche personaggi ai vertici della Federazione ».

L'ipotesi «è che una parte di queste persone ha costituito un'associazione per delinquere finalizzata all'alterazione del campionato di calcio di seria A 2004-5. Altre persone non hanno fatto parte di questa organizzazione ma ne hanno beneficiato soprattutto nella seconda fase di quel campionato». A proposito delle telefonate prodotte dalla difesa di Moggi, il pm Narducci ha osservato che «la procura di Napoli, contestualmente alla richiesta di rinvio a giudizio, ha preso atto per tantissime situazioni del fatto che gli elementi erano scarsi, insufficienti, si prestavano a equivoci. La questione - ha aggiunto - era e resta un'altra: riesce questa attività di indagine attraverso intercettazioni telefoniche, dichiarazioni di persone informate sui fatti, ricostruzione del traffico riservato (le sim estere, ndr), a fornire un dato probatorio sicuro, ovvero che è stata organizzata una alterazione complessiva del campionato? Noi crediamo di sì».

«Si sta tentando di accreditare - ha aggiunto il pm - la tesi, secondo noi di assoluta inconsistenza , come se noi avessimo interpretato e valutato con un rilievo penale una serie di frasi e di comportamenti assimilandoli a quelli di chi, da che mondo e mondo, e continuerà per l'eternità a lamentarsi, protestare, a imprecare contro mille divinità perchè si sente vittima di comportamenti sbagliati, arbitraggi sbagliati o non all'altezza della situazione. Tutto questo a noi non ha interessato alcunchè».

«Se si vuole dimostrare che non c'è reato per una serie di persone dimostrando che una o più persone hanno in alcuni momenti della loro vita colloquiato con altri, secondo noi questo risultato non può prodursi. Questa è la linea della procura che non ha problemi a far trascrivere quelle che le difese giudicano telefonate eccezionali, rilevantissime, decisive, augurandoci di dover fare un processo penale e non parlare di scudetti tolti o ricevuti che è la questione di cui si parla da 15 giorni: a noi non interessa alcunchè, noi ragioniamo su indagini e reati».