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Nazionali, Spalletti trema: più di mezza squadra assente. Vanto o problema per l’Inter?

Sono ben 13 i calciatori dell'Inter che saranno impegnati con le rispettive Nazionali

Fabio Alampi

Sono ben 13 i calciatori dell'Inter (Perisic, Brozovic, Cancelo, Joao Mario, Nagatomo, Vecino, Miranda, Skriniar, Candreva, D'Ambrosio, Eder, Gagliardini e Karamoh) che saranno impegnati con le rispettive Nazionali nei prossimi giorni: un numero importante, senza contare Mauro Icardi e Andrea Pinamonti, che hanno dovuto dare forfait all'ultimo minuto. Un dato che acquista un significato ancor maggiore se rapportato alla composizione della rosa nerazzurra, formata solamente da 23 elementi. Di fatto, solo 8 interisti non sono stati presi in considerazione dalle loro Nazionali: Handanovic (che ha detto addio alla Slovenia), gli altri due portieri Padelli e Berni, i difensori Santon e Ranocchia (usciti da tempo dal giro azzurro), Dalbert (mai convocato dal Brasile), Borja Valero (mai realmente entrato nel gruppo spagnolo), e Vanheusden, fermo per infortunio. In Serie A solo la Juventus ha fatto meglio, con 16 giocatori "prestati" alle Nazionali.

Praticamente tutta gli elementi a disposizione di Spalletti saranno impegnati in campo internazionale, a conferma della qualità dei calciatori nerazzurri. Un riconoscimento che non può che inorgoglire il club meneghino, ma che allo stesso tempo preoccupa il tecnico di Certaldo: l'Inter è attesa da un mese fondamentale, che culminerà con la gara di sabato 9 dicembre a Torino contro la Juventus. Quattro partite (Atalanta, Cagliari, Chievo e Juventus) che potranno dire molto sul futuro dei nerazzurri e sulle loro ambizioni di alta classifica, e Luciano Spalletti intende affrontarle con tutta la rosa a disposizione. Un infortunio di qualche elemento in Nazionale (il ricordo del problema muscolare rimediato da Brozovic durante l'ultimo impegno con la Croazia è ancora fresco) rischierebbe di complicare i piani interisti, anche considerando l'esiguità numerica dell'Inter soprattutto in certi reparti: a Spalletti non resta altro che aspettare e incrociare le dita.

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