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Nazionali, una calamità : dopo Motta J.Cesar. E su Viviano urge una riflessione…

Daniele Mari

Qui non si tratta di opinioni, si tratta di dati empirici. Le nazionali, per l’Inter, rappresentano una vera e propria calamità. Non è colpa di nessuno, ma il dato è preoccupante: non c’è sosta per le nazionali che non riconsegni...

Qui non si tratta di opinioni, si tratta di dati empirici. Le nazionali, per l'Inter, rappresentano una vera e propria calamità. Non è colpa di nessuno, ma il dato è preoccupante: non c'è sosta per le nazionali che non riconsegni all'Inter almeno un acciaccato. A settembre era già toccato a Thiago Motta, il cui infortunio si è poi rivelato molto più grave del previsto, con l'italo-brailiano fermo da un mese.

Ora, dal Brasile, torna un Julio Cesar con un problema all'adduttore che lo terrà fuori una settimana, e che probabilmente lo costringerà a saltare Catania. E meno male che il medico del Brasile, il dottor Runco, ha impedito al ct Menezes di portare Julio Cesar in Messico, com'era nelle intenzioni del commissario tecnico verdeoro.

Il portiere dell'Inter ha bisogno di riposo, ed è giusto che torni a Milano, a maggior ragione considerando che quella contro i messicani è solo un'amichevole.

In Brasile parlano di un fastidio all'adduttore conseguenza dei problemi alla schiena di Julio Cesar, già accusati in passato. Anche lo scorso anno Luca Castellazzi si trovò a difendere la porta dell'Inter più spesso di quanto lo stesso ex sampdoriano non avrebbe potuto immaginare.

Detto che Julio Cesar resta uno dei migliori portieri al mondo, titolare indiscusso tanto del Brasile quanto dell'Inter, urge in società una riflessione profonda su Emiliano Viviano. Il portiere di Fiesole, classe 1985, da quando è stato "fortuitamente" riscattato dall'Inter è stato considerato, dai media, solo ed esclusivamente per il suo valore di mercato. Vale 5 milioni? Bene, li scaliamo dal prezzo di Kucka. Lo vuole l'Arsenal? Bene, si può provare ad inserirlo in qualche scambio.

Troppo spesso, nei discorsi giornalistici, si dimentica il reale valore di Viviano, secondo di Buffon in nazionale prima dell'infortunio al ginocchio. Con Castellazzi e Orlandoni in scadenza di contratto, bisognerebbe riflettere bene prima di "scaricare" Viviano. L'ex portiere del Bologna ha le capacità e soprattutto la personalità che si richiedono ad un portiere, ruolo molto particolare.

Viviano è giovane, l'infortunio al ginocchio non influirà sulla sua carriera, che a 26 anni può essere considerata solo all'inizio ad alti livelli. Nessuno discute Julio Cesar, il cui contratto con l'Inter scade nel 2014, e nessuno biasima Viviano per la sua voglia di "titolarità". Ma, forse, sarebbe il caso che in casa Inter si faccia un progetto a lungo termine per quanto riguarda il portiere. Un Viviano "titolare in pectore" può anche accettare di fare sei mesi in prestito (in vista degli Europei) ed eventualmente un anno da titolare altrove.

Ma prima di perdere il controllo del cartellino del giocatore, l'Inter dovrebbe rifletterci non una ma cento volte...