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GdS – Nervosismo, proteste e poca grinta: Inter, così non va. Tocca a Inzaghi

Fabio Alampi

I nerazzurri stanno attraversando un momento complicato, e l'atteggiamento visto in campo non nasconde le difficoltà

Il clima in casa Inter non è certo dei migliori: gli ultimi risultati deludenti in campionato hanno gettato più di un'ombra sulla panchina di Inzaghi, e la squadra ha mostrato preoccupanti segnali di nervosismo e di scarsa compattezza. Tutto questo con una semifinale di andata di Coppa Italia alle porte, seconda gara di un mese di aprile che si annuncia di fuoco per i nerazzurri.

Gesti di stizza e proteste che La Gazzetta dello Sport sottolinea così: "Il nervosismo interista anche contro la Fiorentina è stato più che evidente, scorre nel sangue di moltissimi giocatori e si acuisce nel corso delle partite in cui le cose non girano a dovere, come troppo spesso sta accadendo in questo 2023. [...] Sbracciate, proteste e richiami: ancora una volta tra le maglie nerazzurre si è vissuto tutto questo".

Tanto nervosismo, poca grinta

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"Di squadre "elettriche" se ne vedono ogni giorno e non necessariamente la questione viene bollata come problema: si pensi alle formazioni di José Mourinho, a quelle di Antonio Conte o Diego Simeone, caratterizzate da un gioco molto fisico e da panchine spesso "rumorose". Non si tratta di questo, in casa Inter. Perché nei casi citati capita di frequente di vedere i giocatori incappare in atti di nervosismo come proteste troppo veementi. La squadra di Simone Inzaghi, invece, sembra mostrare gli effetti collaterali senza beneficiare degli effetti "principali" di una squadra impostata sull'aggressività.

Contro la Fiorentina sono state sì costruite molte azioni potenzialmente da gol, ma in vari tratti della partita è mancata la grinta necessaria ad approcciare mentalmente il match nella maniera più corretta. È come se i nerazzurri faticassero a incanalare l'energia nervosa verso la strada giusta: tante forze sprecate a protestare contro l'arbitro e gli assistenti o a scaricare le delusioni con urla al cielo, oppure ancora a rimproverare i propri compagni lamentando l'ennesimo passaggio non arrivato a destinazione".

Inzaghi al lavoro per riportare calma e serenità

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"Questi atteggiamenti non fanno che minare la lucidità dei singoli calciatori. Ecco, all'Inter manca la lucida grinta che ha contraddistinto i giorni migliori della gestione Inzaghi, ora ingabbiata da un'energia elettrica ben riconoscibile che invece di diventare foga agonistica prende le sembianze del fuoco amico interno al gruppo. Alla fine è la lucidità che ti fa prendere la scelta di gioco giusta, un passaggio piuttosto di un tiro, uno scarico piuttosto di un dribbling di troppo. [...] Anche su questo lavorerà Inzaghi nel restaurare la testa del gruppo dopo le recenti sconfitte: se è vero che i jolly sono finiti, non è ripetendosi di essere all'ultima spiaggia che si riesce ad affrontare l'ostacolo con il piglio giusto. E allora tocca all'allenatore riportare calma e serenità - per quanto possibile -, perché da caos nasce caos anche quanto ci si riferisce alla mente annebbiata dei giocatori. Il nervosismo deve ridiventare grinta, la frenesia deve ridiventare lucidità".