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E' inutile negarlo: tra i tifosi dell'Inter serpeggia un po' di preoccupazione. Il mercato interista, non che non fosse prevedibile, è denso di difficoltà e i due giocatori che facevano sognare i tifosi, Lavezzi e Lucas, si sono trasformati in un miraggio. Uno, l'argentino, ha appena annunciato il suo passaggio al Psg, nonostante l'appello di Tronchetti ("se non sceglierà l'Inter Lavezzi farà un errore"). L'altro, il brasiliano, sta sbandierando ai quattro venti la sua voglia di restare in Brasile, spalleggiato dalla sua società.
Far scattare allarmi il 17 giugno, per chi di lavoro fa il giornalista e non solo il tifoso, sarebbe da irresponsabile: giugno è il mese delle comproprietà e l'Inter è in questo momento impegnata su più tavoli per cercare di gestire al meglio i giovani talenti che ha e per cercare di riportare a casa il talento che aveva. Viviano, Longo, Destro, Kucka, Bardi, Natalino, Crisetig, Krhin: sono tantissimi i giocatori validi che l'Inter ha a metà con altre società e quindi è naturale, quasi scontato, che questa settimana questi saranno i nomi che riempiranno agende e giornate dei dirigenti interisti.
Nessu allarme, quindi. Ma le campagne acquisti post-triplete impongono un'attenzione particolare, inutile nascondersi. Gli errori degli ultimi due anni sono stati tanti, a volte dettati dalla fretta (Palombo, Zarate), a volte dettati dalle poche possibilità di movimento dal punto di vista economico (Forlan).
La situazione economica, lo sappiamo, è quella che è ma l'Inter è pur sempre l'Inter e non si può permettere, per blasone e rango, di stare a guardare mentre le altre (la Juve soprattutto) fanno il bello e il cattivo tempo sul mercato. Massimo Moratti e Andrea Stramaccioni, in tempi non sospetti, hanno lanciato segnali inequivocabili al tifo nerazzurro: "Il presidente Moratti in primis, poi Marco Branca e Piero Ausilio stanno già lavorando insieme con me, e questo già da qualche tempo. Abbiamo le idee chiarissime: non abbiamo più voglia di vedere festeggiare gli altri", disse tempo fa Andrea Stramaccioni.
Anche Moratti, pur ribadendo l'attenzione al fair play finanziario, ha annunciato di non voler fare un mercato in sordina: "C'è grande attenzione sul fair play finanziario e questa è la verità: il mondo attuale gira in una maniera e il calcio gira ancora più velocemente, però credo che ci stiamo muovendo bene, poi in una maniera o nell'altra faremo qualcosa che ai tifosi piacerà".
Due frasi non da poco: due frasi da onorare.
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