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Europa League non è un fastidio
"Proprio la sfida di domenica potrebbe dare il segnale di svolta ad un gruppo che fino a questo momento ha disputato una stagione di buonissimo livello. Non concepisco chi considera l’EL un fastidio: dev’essere un obiettivo sensibile perché allena la mente, abitua un gruppo giovane e inesperto a respirare la competizione europea, che non sarà la Champions League, ma che comunque alla fine ti porta dei vantaggi e non solo economici.
"Arrivare in fondo alle competizioni sarebbe comunque un upgrade dopo anni anonimi passati a fare gli spettatori, ma servirà calma e concentrazione affidandosi ad un allenatore che non molla di un centimetro un gruppo coeso come mai. Lukaku e Lautaro dovranno tornare a rispondere ‘presente’, anche se tutti dovranno dare quel qualcosa in più per cercare di superare l’esame più importante della stagione e proprio Lautaro Martinez dovrà confermare quel salto di qualità che lo ha catapultato alla ribalta europea.
"Il Barcellona è ormai uscito allo scoperto: l’interesse sull’attaccante argentino è ormai di dominio pubblico. Dovrà essere bravo il giocatore a non perdere la giusta concentrazione, e brava l’Inter dall’altro lato a riflettere su ciò che potrebbe accadere in estate. Aubameyang sembrerebbe in pole come possibile sostituto, cosa che mi sorprenderebbe non poco. Perché al di là della forza del giocatore, si andrebbe a sostituire un elemento di 22 anni con uno di 31, per una cifra che si assesta sui 60-70 milioni. Perché non puntare invece su Timo Werner del Lipsia che di anni ne ha 23 ed ha una clausola di 60 milioni? A dire il vero l’attaccante tedesco figurerebbe nella lista dei dirigenti nerazzurri ma urge muoversi con una certa rapidità per non farselo soffiare sotto il naso dal Bayern Monaco. Resta certamente una questione da risolvere, anche se ad oggi non c’è nessun segnale di addio da parte di Lautaro Martinez che sta bene a Milano ed è conscio del fatto che un altro anno a Milano gli servirebbe per portare avanti un processo di maturazione ancora in essere.
Sarri contro Conte
"Tuttavia è difficile concentrarsi sul mercato e sui singoli quando c’è una posta in palio così importante. Perché Juve-Inter è la partitissima di per sé, è una gara che può dire tantissimo in ottica scudetto ma è anche la sfida tra due filosofie contrapposte di calcio. Sarri contro Conte, l’idea del bel gioco ( al momento abiurata) contro una filosofia più muscolare. Sarà anche la prima di Conte da avversario come allenatore di Club. Lui che ha deciso di voler provare a rompere l’egemonia bianconera, lui che ne è stato il simbolo per anni prima da giocatore, poi da capitano e poi da allenatore. Potrebbe essere un film con un lieto fine che può dipendere solo da un risultato.
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