E' arrivato fra lo scetticismo di gran parte della critica e della tifoseria, ma in poche settimane è stato capace di spazzare via pregiudizi e dubbi sul suo conto. Classe '94, ma personalità da calciatore navigato, nonostante le poche partite disputate in Serie A. Roberto Gagliardini ha dato vigore, equilibrio e concretezza all'Inter più evanescente del post Triplete, riuscendo lì dove tanti altri hanno fallito miseramente. E non solo. In punta di piedi il bergamasco ha scalato in poco tempo le gerarchie all'interno del gruppo, dimostrando qualità umane davvero importanti. Collante in campo e nello spogliatoio, una manna dal cielo per il club nerazzurro. Doti da leader esibite anche ieri in conferenza stampa, quando con spalle aperte e petto gonfio ha difeso il lavoro della squadra, rispondendo alle parole di Ausilio e dicendosi sicuro che le cose cambieranno già dal dal derby di sabato prossimo, scatenando l'esaltazione dell'intero popolo interista, che sui social non ha esitato ad osannarlo.
copertina
Non è da questi particolari che si giudica un giocatore
Si continua a discutere della presenza di Roberto Gagliardini allo Stadium per Juventus-Barcellona
Ma sono bastati pochi secondi per per gettare al vento sorrisi, soddisfazione e orgoglio per il nuovo acquisto nerazzurro. Motivo? La gita allo Stadium di ieri sera, per assistere a Juventus-Barcellona insieme ai suoi ex compagni Spinazzola, Conti e Caldara. Inutile sottolineare quanto vicina allo zero sarebbe stata l'attenzione nei confronti di questo evento se si fosse verificato in altri Paesi. Ma qui, no. Qui è sempre tutto diverso e certe cose fanno discutere, creano malumori e aizzano folle di persone che - in tutta onestà - farebbero bene ad indignarsi per ben altri motivi. Buonsenso non pervenuto, ancora una volta. E così un'uscita fra amici, concordata con la società, diventa occasione per etichettare un ragazzo che ha ampiamente dimostrato di avere a cuore il bene del club nel quale gioca e del quale spera di diventare pilastro negli anni. Da salvatore della patria a traditore, passo spaventosamente breve.
Toccherà ora al numero 5 nerazzurro, che per fortuna dei suoi tifosi non si è lasciato scalfire dalla vicenda, riportare tutto sui binari della normalità già dal derby di sabato prossimo, che anche per questo motivo assume ancora più importanza. L'ex Atalanta è pronto a riprendere in mano le redini del centrocampo di Pioli, perché, De Gregori insegna, è da questi - e non altri - particolari che si giudica un giocatore...
© RIPRODUZIONE RISERVATA