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Non solo Lautaro: Inter, questi tre sono in ritardo e vanno recuperati velocemente

Marco Astori Redattore 
Il derby di domenica sera ha messo in risalto uno dei problemi maggiori dell'Inter: il ritardo di condizione di quattro uomini chiave dello scudetto

Il derby di domenica sera ha messo in risalto uno dei problemi maggiori dell'Inter: il ritardo di condizione di quattro uomini chiave dello scudetto dello scorso anno. Ne scrive oggi il Corriere dello Sport: "Il caso più eclatante è Lautaro: capitano, bomber, il giocatore più dominante dello scorso torneo, ancora a secco, però, dopo 5 giornate. Nemmeno Calhanoglu, peraltro, riesce a tenere accesa la luce del gioco. Mkhitaryan, all’improvviso, sembra avvertire tutto il peso dei suoi anni. E Pavard, campione del mondo con la Francia e d’Europa con il Bayern, ha iniziato a sbandare con preoccupante frequenza. Appannamenti con ragioni differenti. Chiaro, però, che, per tornare l’Inter dell’anno scorso, tutti questi elementi devono dare una scossa alla loro stagione. Anche dopo il derby Lautaro ci ha messo la faccia. Ammettendo di essere in ritardo di condizione e di aver bisogno di lavorare. Ha garantito che moltiplicherà i suoi sforzi. E, conoscendolo, è certo che accadrà. Intanto, paga le poche vacanze, una preparazione affrettata e pure un piccolo guaio muscolare che l’ha rallentato. La speranza è che, tornando in campo solo sabato, a Udine, con i prossimi allenamenti, riesca a mettere benzina nelle gambe.

Piccoli acciacchi stanno frenando pure Calhanoglu. Aveva saltato l’ultima amichevole con il Chelsea per affaticamento. Stesso intoppo nel finale con l’Atalanta. Non ha mai potuto lavorare a pieno ritmo, dovendo peraltro rispondere alla convocazione della Turchia. Per il gioco nerazzurro è cruciale. Se la sua regia non funziona (anche per la pressione degli avversari) è come viaggiare su strade sconosciute senza navigatore. Va protetto, ma deve scuotersi. All’età è impossibile opporsi. E sulla carta d’identità di Mkhitaryan la data di nascita dice 1989. La scorsa stagione è stato il giocatore di movimento più utilizzato. Sembrava non avvertire la fatica. Ora è l’esatto contrario. È stato il migliore nelle amichevoli, ma con l’inizio delle gare ufficiali ha cominciato a battere in testa. Nel centrocampo è un ingranaggio fondamentale, unico per le sue caratteristiche. Va recuperato, ma pure gestito in modo diverso. Meno comprensibili, invece, le stecche di Pavard. Tutto l’Europeo con la Francia in panchina e Deschamps non l’ha neppure chiamato a settembre. Il dubbio è che stia soffrendo questa mancanza di considerazione. Di sicuro, da uno con le sue qualità ed esperienza, non ci si aspetta che si faccia saltare in testa dal monzese Mota Carvalho. Anche con il Milan ha sbandato paurosamente. Vero che ha brillato con l’Atalanta, come tutta l’Inter. Ma così è troppo poco: in tutti i sensi".