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"Oaktree ha un piano triennale di sviluppo dell’Inter, dentro il quale il fondo Usa ha voglia/necessità di fare un segno positivo sotto molti aspetti. Sul piano del valore della rosa, ad esempio: così si spiega la raccomandazione ai dirigenti di spingere su investimenti per calciatori giovani, futuribili anche in termini di cartellino. E poi, sul piano dei ricavi: il bilancio al 30 giugno sarà chiuso con un passivo tra i 40 e i 50 milioni, l’obiettivo (non semplice) è il pareggio tra 12 mesi, sfruttando gli introiti della nuova Champions League e del Mondiale per club. C’è poi un tema legato alla visibilità. E a un marchio da rendere il più possibile vincente per andare a caccia di mercati fin qui poco battuti: l’orizzonte si sposta da Oriente a Occidente, gli Stati Uniti diventano il riferimento principale. Ma il piano di sviluppo dell’Inter non può prescindere dallo stadio. È una tematica per il momento solo sfiorata dai nuovi proprietari: la prossima settimana dovrebbe essere quella dell’approfondimento di alcune tematiche".
"Oaktree vuole un’Inter dominante in Italia e il più possibile competitiva in Europa. E ha grande fiducia nei dirigenti che hanno costruito le vittorie. Come pure sull’allenatore: in settimana dovrebbe essere allungato l’accordo con Inzaghi fino al 2027. Guarda caso, la stessa scadenza del management sportivo, lo stesso orizzonte triennale che si è dato Oaktree. Per rivincere c’è bisogno di crescere ancora, guai a fermarsi a ricordare il dominio del campionato precedente. L’Inter non vince scudetti in serie dall’epoca Mancini-Mourinho. Inzaghi ha voglia di altre prime pagine", aggiunge il quotidiano.
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