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Obi: “Interista fin da piccolo, Stankovic idolo. Moratti?Un sogno conoscerlo…”

Francesco Parrone

Il giovane e talentuoso centrocampista nerazzurro, Joel Obi, si racconta a tutto campo nei 10 scatti fotografici, durante la nuova puntata di Click, programma in onda sul canale tematico nerazzurro Inter Channel: Si parte con Lagos, capitale della...

Il giovane e talentuoso centrocampista nerazzurro, Joel Obi, si racconta a tutto campo nei 10 scatti fotografici, durante la nuova puntata di Click, programma in onda sul canale tematico nerazzurro Inter Channel:

Si parte con Lagos, capitale della Nigeria e città natale del 21enne, nella quale però non rimase per tanto tempo : "E' dove sono nato, ma diciamo che ho vissuto poco. E' una città fantastica, c'è un po' di casino e traffico, si sta bene diciamo perchè le persone sono accoglienti ed è un paese da visitare, io ci torno spesso quando gioco con la nazionale. Come è cambiata rispetto a quando ero piccolo?Prima di essere convocato in nazionale e da quando sono arrivato in Italia non c'ero mai stato da quando, adesso andando a giocare con la Nigeria ho l'opportunità di vederla da più vicino e questo mi diverte. Il ricordo da piccolo più bello legato alla Nigeria?Giocavo a pallone con i miei amici davanti casa e la passione per i calcio è nata così".

E' tempo di preparare la valigia, arriva il giorno di partire per l' Italia: "Si ma sono arrivato con la famiglia non per giocare a calcio, infatti i primi anni non ci giocavo. Ho iniziato dopo due anni dal mio arrivo, quando mi sono iscritto in una scuola calcio vicino casa mia, a Parma. Ho iniziato la mia avventura in Emilia e il cambio di cultura è stato importante perchè è tutto diverso, in Nigeria le cose erano in un certo tipo, poi arrivando in Italia devi essere quadrato e devi fare le cose con le regole, quindi il cambiamento è stato molto forte. Se ho imparato il dialetto parmigiano? No, lo capisco benissimo però non lo parlo perfettamente. Che ricordi ho di Parma? Si, ho gli amici e quando posso ci vado perchè sono cresciuto con loro, visto che non è neanche lontano appena posso torno, tra l'altro adesso c'è anche Mariga che è tornalo lì. Se mi piace la cucina emiliana? Non mangio tanto, quando posso mangio cibo nigeriano perchè lo preferisco".

Il 2005 è un anno di svolta per Obi, l' Inter lo nota durante il Torneo Scirea e lo porta ad Interello: "Quando giocavo nel Parma andai al Torneo Scirea a giocare contro l'Inter, in quel momento mi notarono, chiesero tutto al mio procuratore che mi propose questa possibilità. Accettai subito perchè già quando ero nel Parma tifavo Inter e mi piaceva molto Stankovic per il modo in cui calciava, quindi guardavo tutte le sue giocate".

Una volta all' Inter, nel 2008 arriva il titolo di campione d'Italia con gli Alliievi Nazionali. Molti giovani di quel gruppo stanno facendo ancora strada: "Si si, è stato un anno importante perchè eravamo tutti uniti. Tuttora ci sentiamo spesso perchè appunto ci trovavamo bene e in quel periodo siamo riusciti a vincere tante cose. Sai in campo non conta solo l'aspetto tecnico ma soprattutto anche l'unione al di fuori del calcio, quindi questo ci ha aiutato molto a vincere tante cose".

Terminato il tempo agli Allievi,si passa alla Primavera: "Si siamo andati avanti in tanti dagli Allievi Nazionale fino alla Primavera. Se è vero che mister Esposito mi sostituiva sempre? Si perchè diciamo che verso la fine avevo problemi sempre di crampi, quindi magari mollavo un po' e mi cambiava sempre. Che rapporto avevo con lui? Avevo un rapporto bello e sincero perchè lui era uno che parlava e ci diceva le cose come stavano. Con i compagni che rapporto avevo? Benissimo, ho fatto tre anni quindi ho cambiato un po' di compagni. I pregi e difetti di Destro e Rigione? Destro è un ragazzo particolare, non posso dire tutto ovviamente (ride ndr), però diciamo che è molto timido e quando usciamo fa fatica a parlare perchè diventa rosso e si imbarazza. Il difetto invece è che è un po' tirchio (ride ndr), quando eravamo piccoli molto, adesso è cambiato un po' per fortuna. Rigione è un ragazzo d'oro, molto simpatico, sta sempre a scherzare, è un bravo ragazzo".

Finalmente arriva la prima chiamata in prima squadra con gli altri compagni delle giovanili: "Ero contentissimo perchè è il sogno di ogni ragazzo arrivare in prima squadra dalle giovanili.Quando ho avuto quest'occasione ero felicissimo e non vedevo l'ora di dare tutto me stesso per essere in quel gruppo lì. Cosa mi ha detto la famiglia? Mi hanno detto di rimanere sempre umile, di dare tutto e stare tranquillo. Se i mie genitori mi criticano per le prestazioni? Mia madre non guarda le partite dal vivo, le guarda dopo e non mi dicono nulla perchè posso rimanerci male (ride ndr)..."

Conoscere personalmente il presidente Moratti è sempre un onore, per Obi significa realizzare un sogno: "Conoscere il presidente significa che sei arrivato a buon punto, quindi ero contento e felicissimo. Mi sono reso conto che il sogno si stava realizzando e che dovevo darci dentro veramente perchè non si può perdere un'occasione così, dato che capita una sola volta nella vita".

Una serata emozionante per il giovane nigeriano è sicuramente l'esordio in Champions League al Meazza contro il Werder Brema: "Lo aspettavo da tanto, ero contentissimo, poi soprattutto in Champions ancora di più. So che non è facile, non tutti riescono a giocare in questo torneo e prima di entrare in campo ero emozionato, durante la partita invece i compagni mi hanno dato fiducia. Che effetto fa guaradare gli spalti del Meazza dal campo? Quando sei in campo non te ne accorgi, quando sei fuori che vedi le persone veramente che ti guardano fa un po' un certo effetto. Una volta che sei in campo a queste cose però non ci pensi...".

Mister Bernazzani è stato uno dei tecnici più importanti nella carriera di Obi. Lo ha avuto prima agli Allievi e adesso nello staff della prima squadra. Il 21enne parla dei suoi pregi: " I pregi è che è un mister buono, ogni tanto magari ci scherzavamo sopra perchè c'era qualche compagno che lo imitava. E' un mister comunque tranquillo e aiuta molto i giovani che arrivano in prima squadra, ci da sempre consigli su quello che dobbiamo fare e dove possiamo migliorare, questo ci fa molto piacere".

Si parla di Stankovic: Cosa ho imparato da Deki in questi mesi? Diciamo che sto ancora imparando, non posso dire che ho rubato questo da lui. Sto imparando i tempi di gioco...".

Si termina con una foto in cui Obi, Mariga e Obiorah stringono nelle loro mani la Coppa del Mondiale per Club: "E' stato un momento molto importante - dichiara Obi - perchè non avevo mai vinto nulla e quando l'abbiamo fatto ero molto contento e ci tenevo a fare la foto con i miei amici. Nella foto manca Coutinho? Eh lui era di là a fare le foto con i brasiliani. Che ricordo ho della finale e dell'esperienza? E' stata una finale un po' strana, perchè non è stata così difficilissima ed è andato tutto come doveva andare. Siamo riusciti a portare a casa la coppa, speriamo sia la prima di una lunga serie".