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Olivari: “Tavolo? Come se lo Stato mettesse a confronto il negoziante e chi chiede il pizzo”

Eva A. Provenzano

Lo hanno chiamato ‘tavolo della pace’. Servirà, dicono, a mettere un punto alla questione Calciopoli. Una storia che sembra infinita e che fino a quando ci sarà qualcuno da una parte che continua a dire che i suoi scudetti sono...

Lo hanno chiamato 'tavolo della pace'. Servirà, dicono, a mettere un punto alla questione Calciopoli. Una storia che sembra infinita e che fino a quando ci sarà qualcuno da una parte che continua a dire che i suoi scudetti sono ventinove e qualcun altro dall'altra a ribadire che non è così, non sarà finita di fatto. 

Il presidente del Coni Gianni Petrucci ha convocato le parti per il 14 dicembre per chiudere con il passato, per gettare le basi del futuro. Al momento non si conoscono tutti i nomi dei convocati e nè l'ordine del giorno. 

Il giornalista Stefano Olivari, sul blog del Guerin Sportivo esprime qualche perplessità in merito: "Petrucci è da una vita nella politica sportiva, non può credere che anni di furti, di contro-furti e in generale di odio possano terminare senza che qualcuna delle parti in causa ceda qualcosa".  

Poi aggiunge: "Rimane, a nostro modesto avviso,  la questione di fondo: non è possibile che società e persone condannate in sede sportiva e penale cerchino di imporre le loro regole. Sarebbe, passateci la metafora, come se lo Stato invitasse a mettersi intorno a un tavolo sia il negoziante a cui è stato chiesto il pizzo sia il mafioso che glielo ha estorto".