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OMINI: “BENITEZ PERFETTO. MA QUARESMA DIMOSTRA CHE L’INTER SCEGLIE MEGLIO DEI SUOI ALLENATORI. RAFA SI FIDI DELLA SOCIETA’ “

Roberto Omini, editorialista di Mediaset, benedice l’arrivo di Rafa Benitez, giudicato l’erede ideale di Josè Mourinho, con una postilla. Inutile rincorrere i fedelissimi di Benitez ad Anfield Road. L’Inter, in questi anni, ha...

Daniele Mari

Roberto Omini, editorialista di Mediaset, benedice l'arrivo di Rafa Benitez, giudicato l'erede ideale di Josè Mourinho, con una postilla. Inutile rincorrere i fedelissimi di Benitez ad Anfield Road. L'Inter, in questi anni, ha dimostrato di saper scegliere sul mercato anche meglio dei suoi allenatori, quindi il tecnico spagnolo può tranquillamente affidarsi a dirigenti capaci come Branca e Oriali.

Bene Benitez. Se è questa la strada, la scelta, il dopo-Mourinho dell’Inter, di Moratti. Bene Benitez perché nessuno più di lui, meglio di lui, saprà proseguire sulla rotta tracciata dallo Special One. E’ la loro storia, che li accomuna: dal 2001 al 2004 i successi al Porto (Mou) e al Valencia (Rafa), che li impongono come tecnici-rivelazione del calcio europeo; dal 2004, i trionfi col Liverpool (Rafa) e al Chelsea (Mou), con prevalenza di Benitez, due finali di Champions (una vinta) a dispetto di Mou, due volte eliminato proprio dal rivale; dal 2008, il declino dei Reds, ma a testa alta; e l’Inter migliore di sempre, così Mou colma la lacuna inglese.Eredità che sta quasi scritta, in un’Inter che sarà difficile (impossibile?) migliorare nei risultati. E che sul campo prevede tre-quattro nomi nuovi, e importanti. Quasi banale riservarsi, a questo punto, il transito obbligato da Liverpool. Perché Benitez vuole portarsi Gerrard, poi Mascherano, poi Kuyt. E… allora piano, e qui l’Inter-società ha qualcosa di molto serio e importante da dire, ovvero sei anni di calcio-mercato–inaugurati con l’avvento di Roberto Mancini nel 2004- che hanno portato uno dopo l’altro Julio Cesar, Stankovic e Cambiasso, poi Maicon e Samuel, quindi Ibrahimovic e Chivu, infine Milito, Eto’o, Sneijder, Lucio, Thiago Motta. I trionfi.Questa è la storia recente, questo il diario di bordo di Moratti e dei suoi dirigenti: capaci e lungimiranti. In sei anni, una sola volta hanno deviato dalla linea: quando Mourinho ha chiesto, e ottenuto, Quaresma. Dipinto, all’epoca, coi tratti dei fenomeno. Per questo ora che sbarca Benitez, non ha senso votarsi allo schema-Liverpool e ai fedelissimi di Rafa che dovrebbero vestire nerazzurro. L’Inter, più di Benitez, conosce i confini di se stessa e le necessità dell’immediato futuro. Rafa si fidi.