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Che fatica! Ieri sera contro il Twente ho giocato anch'io!". Gabriele Oriali commenta così la vittoria per 1-0 dell'Inter ieri sera a San Siro contro gli olandesi, in collegamento telefonico con Sky Sport24, nel giorno del suo 58esimo compleanno. "Uno dei primi messaggi d'auguri ricevuti oggi è stato di Mourinho e mi ha fatto tanto piacere", rivela l'ex mediano e ed ex dirigente nerazzurro. Ho passato 30 anni, metà della mia vita lì. E' nornale che ritenga l'Inter come mia famiglia, anche se avrei preferito fare quello che in questi anni mi ha reso felice, che ho fatto con passione. Purtroppo non è stato possibile, anche se non è facile accettare questa separazione forzata" afferma Oriali.
Alla domanda se sente l'assenza del tecnico lusitano, risponde: "Lavorare con lui ed il suo staff è stato un grande privilegio. Perchè sa trasmettere carattere, grinta, fiducia nei prorpi mezzi che tradotto vuol dire quella mentalità vincente, soprattutto a livello internazionale che ci mancava. E' risucito nell'impresa di riportarci sul tetto in Europa con la possibilità a dicembre di salire su quello del mondo" sottolinea Lele Oriali che sul divorzio dello "Special One" dalla società nerazzurra, rivela: "Io l'ho vissuta in maniera diretta. Sono stato a stretto contatto con lui quotidianamente - dice - Non è stata una decisione sportiva, è andata oltre, per problemi suoi personali. Ha fatto questa scelta un pò a malincuore".
Sulla polemica per l'ordine dato ai madrilisti Ramos e Xabi Alonso di farsi espelelrsi per poi riaverli "puliti" negli ottavi, Oriali risponde: "Non è niente di nuovo. E' successo anche nel nostro campionato con diverse squadre e non è la prima volta e nemmeno sarà l'ultima. Solo che quello che fa lui viene sempre enfatizzato".
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