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Osvaldo:”Medel è il più rock di tutti, Icardi fortissimo. Arriva il Pocho? Non dovete…”

Pablo Daniel Osvaldo è arrivato all’Inter con la fame giusta. Lo ha dimostrato contro lo Stjarnan e ascoltando le sue parole si ha la conferma della voglia che il calciatore ci sta mettendo in questo inizio della sua nuova avventura....

Alessandro De Felice

Pablo Daniel Osvaldo è arrivato all'Inter con la fame giusta. Lo ha dimostrato contro lo Stjarnan e ascoltando le sue parole si ha la conferma della voglia che il calciatore ci sta mettendo in questo inizio della sua nuova avventura. L'ex attaccante della Roma si racconta alla Gazzetta dello Sport, queste le sue parole:

"Dove può arrivare questa Inter?facciamo zero chiacchiere, che poi a parlare troppo ci si porta anche sfida. Amiamo i fatti, come dice Mazzarri. Lui ha grande fiducia in me e questo è stimolante, è bello iniziare in un posto nuovo con un tecnico che ti ha fortemente voluto, ogni giorno senti di dover meritare la sua stima. Del mister mi piace il suo carattere e poi mi trovo bene a lavorare sul campo con lui. Contro lo Stjarnan ho avvertito anche l’affetto della gente, è importante che si vinca e arrivare presto al top della condizione. Presto arriverà tutto. Bad boy? All’inizio mi faceva arrabbiare questa etichetta, poi col tempo ho imparato a riderci su. Sono un ragazzo normalissimo, l’unica cosa che non sopporto sono le ingiustizie. Quando le vedo perdo la testa, a volte reagisco male passando dalla ragione al torto, ma adesso sto imparando a tranquillizzarmi. Prima ero in una piazza in cui stavo sulle scatole, dovevano in tutti i modi colpevolizzarmi. Quando non sento più il rispetto dell’ambiente nei miei confronti mi passa la voglia di stare lì, in campo mi puoi dire di tutto, ma quando finisce la partita non voglio che si entri nei fatti miei. Adesso sono alla ricerca di stabilità.

Capitolo Inter:all’Inter vorrei starci un po’ di tempo. Questa è una squadra tosta, il più rock di tutti è Medel, penso che Mazzarri ha scelto con cura i suoi calciatori, adesso l’importante è stra-correre, poi le qualità escono fuori. Ci un giusto mix di qualità e quantità, dobbiamo pensare a fare bene, siamo l’Inter e abbiamo l’obbligo di pensarla così. A Torino non sarà semplice, serve un incipit molto rock. In quel campo ho realizzato il gol più bello della mia carriera, anche se in realtà il più bello me lo hanno ingiustamente annullato a Roma. Dobbiamo avere mentalità vincente e stare sempre sul pezzo, non è per dare lezioni. Icardi è fortissimo, con lui mi trovo davvero bene e poi manca ancora Rodrigo:un camòione. Lavezzi? Pocho è Pocho, ma non chiedete a me.

Idoli: Osvaldo ricorda anche i tempi in cui incontrò Maradona: “avevo 17 anni e Olarticoechea mi dice che dobbiamo raggiungere un amico e mi fa: portati una tua maglia dell’Huracan, lui la vuole. Ok. Andiamo e suoniamo al campanello. Si apre la porta: Maradona. “Hola Osvaldo, sabato ho visto la tua partita, sei bravo”. Era a casa dai genitori. Comincio a piangere per l’emozione, tremavo come il bambino che ero. Invece pochi giorni fa ho incontrato per la prima volta Batistuta, eravamo in aeroporto e ho fatto una foto con lui, ero emozionato come per Maradona. Ho letto la storia delle gambe e mi ha colpito. Adesso preparo la mitraglia in suo onore.