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Quindi non è vero che c'era un problema di soldi e di commissioni.
"Guardi, non abbiamo mai parlato di soldi con l'Inter. Non abbiamo mai contrattato su nulla, non abbiamo avuto l'opportunità perché nel momento in cui ho spiegato che la Pimenta non era l'agente, automaticamente per l'Inter era già tutto chiuso e non erano più interessati, perché, non si sa perché, pensavano che Rafaela Pimenta fosse l'agente. Io ho detto “scusate mi dispiace ma è un errore, se voi avete delle prove riguardo questa cosa ok, ma visto che non le avete non è colpa nostra”. Mi dispiace, ma abbiamo dimostrato che noi volevamo andare all'Inter e che non abbiamo mai parlato di soldi".
Lei si rimprovera qualcosa in questa trattativa?
"Nulla, perchè non abbiamo avuto opportunità di fare nulla, che errore avremmo fatto? Non so. Ho chiesto a Mr. Ausilio dove avrei sbagliato, di dirmelo. E mi ha risposto che non sapeva chi fossero gli agenti. E allora ho ribattuto, “Non è colpa mia, potevi chiedere”. E allora a quel punto sono stato io a dire“Vogliamo vedere i contratti, vogliamo vedere l'offerta con una email scritta e non solo al telefono. Vogliamo vedere l'ingaggio, i bonus”. E invece non abbiamo visto nulla di scritto, nessun documento. Perchè loro avevano mandato tutto a Rafaela Pimenta e avevano sbagliato. La prima volta che mi sono seduto nell'ufficio dell'Inter, ho detto a Mr. Ausilio “Guarda, io non ho mai visto nessun contratto finora, nessuna offerta”. Allora lui me l'ha stampata in quell'appuntamento e io gli ho detto “Ecco, ora è la prima volta che vedo questi numeri”. Ed è finito tutto, ha detto che non avevamo più nulla di cui discutere, ha detto che l'Inter ha 150 anni di storia, che ha fatto la Finale di Champions... E io gli ho risposto “Certo hai ragione, ma qui c'è stato un errore di comunicazione, mi spiace”.
Ma perché si sono comportati così: se volevano il giocatore...
"Non lo so, non lo so. Io non ho esperienza in questi affari, io sono solo un padre che vuole il meglio per suo figlio. A Udine gioca, perchè lui ama il calcio: sicuramente vuole migliorarsi sempre e vuole giocare un giorno in Champions, ma questo è possibile solo se crescerà, giocando sempre meglio con l'Udinese. Non ci importa dei soldi: se li volevamo, potevamo andare in Arabia Saudita. Noi vogliamo una carriera e l'Inter sicuramente era una buona situazione, ma sinceramente... Non è stato possibile fare l'operazione. Magari con un altro club, la prossima volta. Noi non abbiamo nulla di cui pentirci, perché non avrei potuto fare nient'altro, visto che l'Inter non voleva parlare con noi. La stessa cosa l'ho detta a Mr. Pozzo, a Udine, che ha capito la situazione. Questa è tutta la verità, poi di certo i giornalisti, che hanno buoni rapporti con l'Inter, scrivono e riporta un'unica versione, ma la verità non è quella. Non importa. Mio figlio è molto contento a Udine e se rimarremo qui, lo faremo felici, non c'è problema".
Quindi il giocatore non vuole andare via.
"Abbiamo un ottimo rapporto con l'Udinese, con Mr. Pozzo, con il Direttore Collavino e con il nuovo ds Balzaretti: lavoriamo tutti insieme per il futuro e se l'Udinese ci dirà che avranno avuto un'offerta che reputano valida, ne parleremo con mio figlio. Se l'Udinese dirà di sì e noi diremo di sì, sarà la decisione giusta da prendere, ma non è necessario che vada via per forza quest'anno. Ha 3 anni di contratto e un futuro davanti per cambiare club: quando troveremo una situazione perfetta per tutte le parti in causa, per il club e per noi, vedremo".
Qualcuno nei giorni in cui è saltato l'affare con l'Inter aveva scritto che c'era dietro un altro club...
"Non era proprio vero. Non abbiamo nessuna squadra. Non abbiamo fretta per il futuro: Lazar ha solo 21 anni, c'è così tanto tempo. Già con la Juve è entrato bene e ha dimostrato di essere concentrato: è un ragazzo maturo, ha la testa sulle spalle e non vuole tradire i tifosi dell'Udinese e ovviamente la società che lo ha portato in Italia e lo sta facendo crescere. Anche per questo era importante raccontare la verità: i grandi club hanno una comunicazione potente e noi no, ma non può passare all'opinione pubblica una ricostruzione falsa e sbagliata e che ci danneggiava".
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