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HANDANOVIC 7: Risponde presente nelle occasioni in cui il Borussia sembra ormai ad un passo dal pareggio. E invece no, Samir dice no
GODIN 6: E' evidente che il nuovo ruolo stia creando qualche pensiero anche ad un totem come lui. E solo uno come lui può restare così calmo anche nella sofferenza
DE VRIJ 7,5: Signori, l'Inter ha un nuovo regista. Brozovic marcato a uomo, Sensi in infermeria. De Vrij prende carta e penna e disegna assist. Prima Lukaku a Reggio, oggi Lautaro. E sono due gol
SKRINIAR 7: Torna il dominatore dell'anno scorso nella serata giusta. Un muro
CANDREVA 7: Gioia meritata. E' diventato un inamovibile di Conte, complice l'infortunio di D'Ambrosio e le difficoltà di Lazaro. Ma sta rispondendo presente con una grande costanza
GAGLIARDINI 6,5: Il ruolo di sostituto di Sensi è il più complicato di tutti. Vecino ha steccato, lui lo copre a modo suo. Senza strafare ma con buona presenza
BROZOVIC 6,5: Il Borussia ha capito il pericolo e lo marca direttamente a uomo, asfissiandolo. Ma quando si libera sono cioccolatini per tutti. Candreva lo scarta
BARELLA 8: Ma giocavamo in 12? E' regolare? Ovunque, letteralmente ovunque. Quando gli altri arrancano, lui si esalta. Solo un appunto: basta con le entrate in ritardo, una palla persa è una palla persa. Ma sta dominando
ASAMOAH 6: Scudiero di Skriniar sulla sinistra, fa il suo lavoro sporco senza indietreggiare mai
LUKAKU 5: Serata faticosa. Non è particolarmente lucido e non riesce ad assecondare la verve di Lautaro come fatto domenica. Se ne accorge anche Conte, che infatti lo cambia
LAUTARO 7,5: Mezzo voto in meno per il rigore sbagliato. Ma ormai il processo di maturazione è completato. Giocatore di livello internazionale senza se e senza ma. A volte imprendibile
ESPOSITO 6,5: Stop al volo su lancio di 30 metri, elastico, rigore procurato. Non male il 2002 all'esordio in Champions. Paura? Sconosciuta
BIRAGHI, BORJA VALERO SV
CONTE 7: Si soffre contro il Borussia Dortmund. E ci mancherebbe altro. Ma l'Inter passa l'esame di maturità, soffre compatto ma riparte sempre quando può e riesce. Esattamente quello che voleva Conte.
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