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Palacio: “Tifosi, grazie per l’affetto dal primo all’ultimo giorno. Io in porta? Strama…”

Rodrigo Palacio ha parlato al canale tematico dell'Inter

Simona Castellano

Rodrigo Palacio è il protagonista della puntata odierna di 'Caffè doppio', format di Inter Channel in cui i giocatori dell'Inter si raccontano al canale tematico.

Queste le sue parole:

-Hai avuto come compagni Milito, Icardi, Osvaldo...

Tutti argentini (ride, ndr). Diego è un numero uno, lo sappiamo tutti, è un campione, un vincitore. Non gli somiglio, neanche come carattere. Lui è un leader, io non sono un leader. Quando parlava si sentiva, quando parlava lui era un'altra cosa, ti arrivavano le sue parole. Era un leader positivo e in campo era fortissimo, non posso dire altro. Icardi? È venuto qui quando aveva 19 anni, è migliorato tanto, ha un grande futuro davanti, dentro all'area è fortissimo, deve imparare tante altre cose, non so se già adesso è al top ma comunque arriverà ad essere uno dei più forti. Osvaldo? Adesso ha smesso di giocare, ma aveva talento puro, forse gli è mancata un po' la voglia per diventare un calciatore forte, ma faceva belle cose.

-Hai avuto vicino anche ragazzi della Primavera. Come sei con i più giovani? 

Dovresti chiederlo a loro (ride, ndr). Non so se sono un insegnante, ma mi piace parlare con loro, li motivo quando fanno bene. Ora abbiamo Pinamonti, un ragazzo serio che può diventare un giocatore forte, io gli parlo, non so se gli fa piacere come cosa, ma lo motivo se fa bene ed anche se non fa bene glielo dico affinché migliori. Fa tutto bene, molto bravo, arriverà ad essere un grande campione.

-Ti sei sempre impegnato...

Posso solo dire che ho dato sempre il massimo per la maglia dell'Inter, ho cercato di dare il meglio in ogni partita, dalla prima alla ultima. Peccato che non siamo riusciti a vincere niente ma l'impegno c'è stato sempre"

-Unico portiere imbattuto? 

(Ride, ndr) Era la Coppa Italia. Medel ad esempio non potrebbe essere portiere, troppo piccolo. È forte, può giocare in tanti ruoli, ma in porta no (ride, ndr). Perché io? Non so, non lo faccio neanche in partitella. Penso mi abbiano mandato in porta perché gioco a basket e con le mani vado bene, Stramaccioni mi ha detto di andare, non sono stato io a propormi. Ero nervoso all'inizio, dopo aver parato la prima palla però mi sono tranquillizzato.

-Rapporto con i tifosi? 

Buon rapporto, ringrazio sempre l’affetto che mi hanno dato, dal primo giorno ad ora. Penso che loro abbiano apprezzato il fatto che ho sempre dato tutto, dalla prima all’ultima partita.

(Fonte: Inter Channel)