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Zanetti, Gardini e Ausilio hanno preparato le varie opzioni, Suning dovrà dare l'ultima parola. Il rebus relativo alla panchina dell'Inter dovrebbe sciogliersi entro 72 ore, visto che venerdì è previsto un fondamentale Cda. Qualora si decidesse di congedarsi da De Boer, le strade sono tre: traghettatore; contratto di un anno e mezzo a un tecnico italiano solido; oppure scelta di rottura, con un nome di peso e un nuovo progetto a lunga scadenza.
Ecco le varie candidature, passate in rassegna dalla Gazzetta dello Sport:
TRAGHETTATORE - A livello di traghettatori, resta forte la candidatura di Andrea Mandorlini, interista doc, tecnico di carattere, preparatissimo tatticamente e parecchio amato dal popolo nerazzurro. «Sarei super orgoglioso », ha detto a fcinter1908.it. Una scelta simile confermerebbe la seria possibilità di un approdo in Pinetina di un big della panchina a partire dal prossimo luglio: gira per esempio da tempo il nome di Diego Simeone. Di certo, a Mandorlini andrebbe garantito un appoggio molto forte da parte della società, proprio per evitare cali di tensione all’interno del gruppo. Altro traghettatore in corsa è Edy Reja.
TECNICO ITALIANO SOLIDO - Più avanti sembrano comunque le candidature di Stefano Pioli e Francesco Guidolin, quest’ultimo maestro di tattica e uomo di esperienza, sulla carta forse il migliore per caratteristiche generali. Pioli, in ogni modo, garantisce a sua volta grande affidabilità. Sarebbero in generale scelte sagge a prescindere. All’Inter serve infatti un normalizzatore, un tecnico capace di navigare nelle complicate acque del calcio di casa nostra.
NOME DI PESO - Da tenere in alta considerazione Leonardo, l’ultimo allenatore a vincere un trofeo sulla panchina dell’Inter. Il brasiliano firmò infatti la Coppa Italia 2011 e sempre in quell’anno sfiorò pure lo scudetto dopo aver preso in corsa il posto di Rafa Benitez. C’è poi Laurent Blanc, ex c.t. della Francia, reduce da tre anni e altrettanti scudetti alla guida del Paris Saint Germain. Emergono intanto altri due nomi piuttosto affascinanti: Tata Martino e Marcelo Bielsa, entrambi argentini. C’è poi Marco Silva, vero e proprio outsider, il cui curriculum è da tempo sul tavolo di Ausilio: erede di Mourinho dicono in Portogallo, il 39enne tecnico di Lisbona nella scorsa stagione ha guidato l’Olympiakos a un titolo-record, 28 vittorie in 30 gare di campionato. Capello? Anche ieri si è chiamato fuori attraverso i media.
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