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Il momento in casa Inter è molto delicato. La sconfitta arrivata con la Roma fa scendere in classifica i nerazzurri e ora il calendario non è di certo amico: Barcellona, Sassuolo e di nuovo Barcellona.
"Quali vantaggi poteva portare, l’uscita in conferenza di Inzaghi di venerdì? Cosa aggiungeva, quel «la mia storia dimostra che dove alleno io aumentano i ricavi, si dimezzano le perdite e arrivano i trofei»? Nulla, né alla squadra né all’ambiente. Probabilmente qualcosa al tecnico, certo, chissà se spinto da qualche rivincita personale dopo essere stato attaccato. Ma qui si torna al rischio. Agli svantaggi. Quelle parole hanno dato molto fastidio all’Inter, alla proprietà. A Steven Zhang non ha certo fatto piacere leggere e comprendere il motivo di un’uscita simile. Perché è sembrato un attacco alla società, in un momento in cui da più parti le voci su un passaggio di consegne del club si susseguono. E pure un’intromissione in un campo – quello finanziario – che non è di competenza di un allenatore. La freddezza è nei fatti. Zhang l’ha nascosta, ovviamente, andando anche a cena in ritiro venerdì, non facendo alcun accenno alla cosa con l’allenatore. Perché non era il momento, prima di una partita delicata", riporta La Gazzetta dello Sport.
"Zhang si sarebbe aspettato un’inversione di rotta che non è arrivata, la quarta sconfitta è una mazzata statistica sulle ambizioni scudetto. Qui ogni piano traballa, l’andamento è più lento che non si può. Altro che ragionare sui trofei. Dopo Udine la posizione della società era la seguente: Inzaghi deve dimostrare di saper timonare la barca in tempesta e ha tempo per farlo fino alla pausa Mondiale, poi si vedrà. La situazione non è cambiata. L’Inter non sta ragionando su alternative. Però non si sbaglia a dire che la panchina sia sotto osservazione. Il tecnico ha consumato i bonus. Ma siamo dentro un calendario compresso: due volte il Barcellona, in mezzo il Sassuolo. Vantaggi e svantaggi, anche qui: caduta libera o risalita. La società ha visto qualche passo in avanti sul piano del gioco, ma in Paradiso si va con i punti. Ecco perché va interrotta la serie negativa a stretto giro di posta. Altrimenti altro che 13 novembre", aggiunge Gazzetta.
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