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Le nuove limitazioni "hanno quasi ucciso il Var". E' quanto scrive Giovanni Capuano su Panorama, parlando della situazione relativa alla tecnologia in campo, sempre meno utilizzata dai direttori di gara.
"L'inizio di questo campionato ha gettato un'ombra sinistra sulla maggiore innovazione regolamentare degli ultimi decenni. Sono bastate poche ore di pallone vero per accorgersi della mutazione genetica. Tutta colpa delle indicazioni a corredo del protocollo Ifab che hanno ristretto il campo d'azione degli arbitri dietro il teleschermo. Non più intervento in caso di errore "chiaro", ma "chiaro ed evidente". Il concetto di svista, ovvero di episodio (o parte di esso) non visto dal direttore di gara in campo. Altrimenti resta valida la valutazione a caldo, anche se col sospetto di un errore", si legge su Panorama.
Si è deciso di fare un passo indietro, invece di farne uno in avanti. L'utilizzo del Var limitato invece che potenziato.
"Il risultato appare abbastanza scontato. Più errori e, quello che è peggio, sarà difficile togliere dalla testa dei tifosi che non ci sia un intervento esterno. Soprattutto quando - e capiterà - il Var interverrà a correggere un errore border line, funzionando più come in passato che come oggi. Perché lì sì e altrove no?", si chiede Panorama.
E l'Inter ha già pagato, da subito. Errore non segnalato e rigore/rigori negato/negati in modo clamoroso.
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