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Paolillo: “Difficile tenere Inter al top: Zhang dovrà cedere. Azionariato, ecco il problema”

Paolillo: “Difficile tenere Inter al top: Zhang dovrà cedere. Azionariato, ecco il problema”

L'ex ad è stato intervistato su QSVS, a Telelombardia, e ha parlato dell'esperienza con Moratti ma anche dell'attualità nerazzurra

Eva A. Provenzano

Ha parlato dell'Inter di Moratti, la squadra nella quale ha lavorato come amministratore delegato. Ed era quella che ha vinto il Triplete. Ernesto Paolillo però - intervistato da Ravezzani a Qsvs - ha parlato anche dell'attualità nerazzurra. «Mourinho non smise mai di ricordare ad Eto'o i motivi per i quali era arrivato all'Inter. Non sbagliò una palla. Il giocatore che Moratti avrebbe voluto prendere? La grande operazione di mercato che ci teneva a fare era quella di portare all'Inter un grande campione, un francese che giocava in Inghilterra, Cantona. Ci andammo vicino ma non fu possibile concluderla quella operazione. Sarebbe stato il grande sogno di Moratti in quel momento», ha detto l'ex dirigente.

-Sono mai arrivate dopo la vittoria della CL nel 2010 offerte per Milito, Maicon o Sneijder? 

No, perché non sono mai stati messi sul mercato. Immediatamente l'annuncio fatto era che si continua ad andare avanti in quel modo e che la squadra non veniva rivoluzionata. 

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-Quante volte è andato da Moratti per dirgli di frenare le spese? 

Il presidente lo ricorderà bene, ricorda tutto, io ci sono andato due volte. Una quando abbiamo vinto tutto. Gli ho detto che avevamo un grande settore giovanile, che potevamo cominciare da zero. La risposta ve l'ho detta prima. L'altra volta quando abbiamo preso Quaresma. L'anno di Quaresma coincide col primo anno di Mourinho. Avevamo vinto lo scudetto Primavera (a parte il fatto che in difesa avevamo Donati, Bonucci ecc ecc) con un attacco fatto da Biabiany, Destro e Balotelli. Quando venne fuori l'idea di Mourinho di acquistare Quaresma, costava 32 mln di euro e non aveva fatto grandi cose fino ad allora, al di là della fama della Trivela. Siccome le spese erano tante dissi a Moratti che non potevamo permettercelo. Lui mi rispose che ne avremmo parlato con l'allenatore. Gli dissi anche che potevamo provare Biabiany, ma lui non era quotato. Lo abbiamo dato al Parma e lo abbiamo ripreso qualche anno dopo. Moratti mi disse che ci avrebbe parlato. Poi mi chiamò e disse: "Non voglio dare un alibi all'allenatore che se non vince niente è colpa mia che non vince Quaresma, è il primo anno che viene e dobbiamo metterlo a suo agio, quindi prendiamo Quaresma. Abbiamo vinto tutto l'anno del Triplete a Kiev quando eravamo fuori dalla CL a due minuti dalla fine, ma poi lui ha pareggiato per la determinazione e caparbietà di Sneijder e lì è cominciata la discesa.

-Il calciatore che le ha dato meno problemi col rinnovo? 

Uno in assoluto, che non sta creando neanche adesso problemi all'Inter, è Ranocchia. È di una bontà e di una gentilezza e anche adesso ha accettato il taglio di stipendio. 

-Perché saltò il trasferimento di Stankovic alla Juventus? 

Semplicemente perché riuscimmo a convincere il calciatore a rimanere. 

-A quale giocatore è rimasto legato? 

Zanetti, ci vediamo e sentiamo anche adesso. Era il capitano, indubbiamente. Il ricordo più bello è di Recoba. Era un genio, il problema era che non si allenava e si infortunava per quello. Ma era un genio vero. L'unico che disse di meritare meno stipendio per come era andata la stagione. 

-L'azionariato popolare di cui parla Cottarelli: che idea si è fatto? 

È un carissimo amico ed un economista di prima qualità. Ma credo faccia troppo il tifoso quando parla di azionariato perché si possono anche trovare dei tifosi che al primo anno sono disposti a mettere sul tavolo una certa cifra. Il problema sono gli anni successivi. Andiamo a vendere a questi tifosi una sicura perdita negli anni successivi quindi una futura richiesta di aumento di capitale. Io consiglio a qualcuno di comprare azioni se penso che la società possa acquistare valore. Ma non lo vado a dire quando so già che l'anno prossimo dovranno coprire il deficit e poi negli anni seguenti. Oggi il calcio è questo purtroppo. 

-Crede sia facile la strada tracciata da Zhang di ricavare i soldi e rimanere i vertici: c'è la cultura per fare questo o Suning stia rischiando grosso col fondo americano pronto a rilevare tutto? 

È un grande rischio quello di Zhang. Temo che prima o poi sia costretto a vendere e ho paura perché non si sa mai chi arriva. Ho impressione che non abbiano più voglia e possibilità di continuare, mantenere l'Inter ad alti livelli è difficile. Per fortuna il club ha dalla sua due grandi dirigenti: Marotta e Antonello. Marotta è in grado di fare colpi di mercato che portino all'Inter giocatori capaci di fare plusvalenza nei prossimi anni ed avere grande rendimento. Se guardate la rosa dell'Inter qualche plusvalenza Marotta l'ha fatta già. Se mettesse sul mercato i giocatori che fanno l'ossatura della difesa o lo stesso Barella e quanto altro. Continuare a costruire una squadra senza soldi non può dipendere solo dal genio di un grande manager. Bisogna avere capacità di spesa e questo manca totalmente. 

(Fonte: QSVS)

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