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Specialità della casa
—"Ingaggiare giocatori in scadenza è ormai una specialità della casa nerazzurra. Ausilio aveva già messo a segno colpi importanti, basti pensare a De Vrij su tutti. Vero è che qualcun altro non è riuscito ad esprimersi al top, ma aver convinto gente come Godin o Banega a trasferirsi all'Inter è stato senz'altro un merito. Da fine 2018, poi, in società si è aggiunto pure Marotta, altro "esperto" in tema di svincolati, e allora è come se la potenza di fuoco si sia raddoppiata. Con il risultato che hanno attraversato i cancelli della Pinetina i già citati Calhanoglu, Mkhitaryan e Thuram, a cui, sempre questa estate, si sono accodati Cuadrado e, volendo, pure Sanchez".
Fare di necessità virtù
—"Ad ogni modo, la "virtù" dei dirigenti nerazzurri è in realtà anche "necessità". Nel senso che, con un club alle prese ormai da qualche anno con le note difficoltà economico-finanziarie, è diventato un obbligo puntare su operazioni low-cost, limitando i grandi investimenti. L'abilità, evidentemente, è quella di aver scelto gli elementi che, pur costando poco, hanno poi assicurato una resa importante. Inevitabile correre qualche rischio, soprattutto per quanto riguarda l'età. Perché capita spesso che i parametri zero abbiano più di trent'anni, ma poi, in certe gare, vedi appunto il derby, l'esperienza diventa sovente un fattore decisivo. Mkhitaryan è l'esempio migliore: ingaggiato a 33 anni compiuti, a fine stagione potrebbe rinnovare il suo contratto fino al 2025. Chiaro che, invece, portare a casa un 27enne Calhanoglu (nel 2021) e i 26enni De Vrij (nel 2018) e Thuram (questa estate) significa mettere a segno veri e propri colpacci, perché la concorrenza è più ampia e prestigiosa".
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