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E' stato l'assistente di Gian Piero Gasperini anche all'Inter. In estate ha lasciato in fretta e furia il Genoa pur di seguirlo. Non se n'è pentito Ivan Juric, ma è molto amareggiato per come sono andate le cose.
In un'intervista rilasciata a 'Il Secolo XIX' l'allenatore in seconda ha spiegato cosa secondo lui non ha funzionato nella breve parentesi nerazzurra: "Non c'erano le condizioni giuste per raggiungere gli obiettivi che ci eravamo prefissati. Gasperini ha le sue idee, come Luis Enrique, come Conte. Il tecnico della Juventus ha avuto tutto quello che voleva e anche quello della Roma ha avuto la possibilità di lavorare. Queste cose a noi non sono state concesse", sostiene. Dunque, nè il tempo né gli acquisti che servivano a mettere in campo le idee di Gasperini.
"Mi aspettavo arrivasse l'esonero, avevamo capito di essere a rischio. C'era poca chiarezza intorno a noi. Poi si giocava ogni tre giorni. I giocatori? Ottimi e uomini normali, con loro non c'è stato alcun problema. Gasperini? Ci è rimasto male come è normale che sia, ma abbiamo lavorato tanto e anche questa esperienza insieme a lui mi ha dato parecchio. Se arrivasse qualche offerta, anche dall'estero la prenderemmo in considerazione", confessa Juric.
Nessun pentimento: "Questa scelta la rifarei, avevo bisogno di un'esperienza in una grande squadra e nonostante sia stata breve mi è comunque servita, anche l'esonero serve ad imparare qualcosa. Il Genoa? Sono contento dei risultati che sta ottenendo - conclude il secondo di Gasp - con Preziosi non sono rimasto in contatto, ma non ho ancora capito il perché della sua incazzatura".
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