Prima serata su Inter Channel con tre ospiti d'eccezione: Philippe Coutinho, MacDonald Mariga e Joel Obi, cui Edoardo Caldara e Roberto Scarpini hanno proposto le domande e le curiosità dei tifosi nerazzurri. Il sito ufficiale della società nerazzurra anticipa quelle che saranno le tematiche toccate dai tre calciatori.
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Parola all’Inter del futuro: Obi, Coutinho e Mariga a IC
Prima serata su Inter Channel con tre ospiti d’eccezione: Philippe Coutinho, MacDonald Mariga e Joel Obi, cui Edoardo Caldara e Roberto Scarpini hanno proposto le domande e le curiosità dei tifosi nerazzurri. Il sito ufficiale della...
MacDonald Mariga ha cominciato parlando del suo futuro: i tifosi nerazzurri lo vorrebbero ancora all'Inter: "Dipende dalla società - spiega il centrocampista -, io comunque sto bene qui, mi piacerebbe restare. La posizione che prediligo? Quella di centrocampista centrale, in un centrocampo a tre o a quattro non ha importanza. Ho giocato tanto sulla destra ma non è un problema giocare anche altrove. Io il nuovo Patrick Vieira? È un ottimo giocatore, ovviamente mi piacerebbe diventare davvero il nuovo Vieira".
Mariga rivela poi il suo desiderio, condiviso dai compagni, per questo finale di stagione: "La Coppa Italia, voglio vincerla". Il centrocampista racconta anche delle emozioni provate giocando in Champions League una volta arrivato in nerazzurro: "Non l'avevo mai giocata prima, è stata una sensazione meravigliosa. Vestire questa maglia in generale è una sensazione meravigliosa. Quest'anno purtroppo ho avuto due infortuni che mi hanno tenuto fuori parecchio, è stato un dispiacere. Ma mi rifarò". Poi una curiosità, alimentare: "Il piatto che preferisco qui in Italia? La pasta al pomodoro".
La parola, quindi, a Coutinho, che racconta: "Oltre agli allenamenti con la squadrato, sto lavorando con il preparatore Stefano Rapetti, lavoro per migliorare e anche per irrobustirmi sempre più fisicamente. E poi ogni tanto mi fermo a tirare i calci di punizione, a fine allenamento". Anche a lui i tifosi chiedono del futuro: "Spero di rimanere qui, ma dipende dall'Inter, io sono a disposizione".
Ma qual è la più grande difficoltà trovata da Coutinho nell'affrontare il calcio italiano? "La velocità d'esecuzione è la difficoltà maggiore che trovo qui in Italia rispetto al Brasile: Sneijder, che per esempio gioca nel mio stesso ruolo, è velocissimo. Forse è proprio questa la difficoltà maggiore che ho incontrato. Con chi ho più legato qui? Con tutti ma con i brasiliani ovviamente è più facile intendersi, per questioni linguistiche: ancora faccio un po' fatica con l'italiano. Con Lucio mi trovo benissimo. Ma anche con Cordoba. E poi c'è Eto'o che mi dà tantissimi consigli".
A Coutinho vengono quindi riferite le parole di Careca, che ha ravvisato una somiglianza con Zico: "Zico è uno dei più grandi, è un onore: ho visto tantissimi dvd su di lui, mi piacerebbe tantissimo assomigliarci davvero. Ma anche il Ronaldinho dei tempi del Barcellona mi piaceva molto. La mia miglior partita con l'Inter? Quella contro la Sampdoria".
Il talento nerazzurro racconta poi della sua vita in Italia: "Mi piace vivere qui e poi è importante per me avere la mia famiglia vicino, mi sento meglio con loro. Cosa mi manca del Brasile? Che lì fa sempre caldo... e poi mi mancano alcuni amici che sono là. Così come il riso con i fagioli, un piatto tipico. Qui, però, mi piace molto mangiare la pasta al pomodoro".
Variazione sul tema alimentare per Obi, che - a differenza di Mariga e Coutinho - preferisce "la pasta con la mozzarella, o anche quella con lo zafferano". Dal cibo al pallone, con un pensiero di Joel per gli amici della Primavera: "Stanno andando bene, hanno vinto il Viareggio. Ci sono tanti bravi giocatori. Uno su tutti? Faraoni mi piace molto. Quali le differenze rispetto al giocare in Primavera? Il peso della palla. In Primavera non ti rendi conto di quanto è importante tenere la palla, gestirla: in prima squadra non devi mollarla mai".
Ma qual è la posizione prediletta da Obi? "Mi piace giocare interno di centrocampo ma mi adatto a qualsiasi cosa. Spero di diventare un giocatore importante: dipenderà da me ma anche dalle situazioni, dalla fortuna. Le mie migliori qualità? Pressare e ripartire. Il mio futuro? Spero all'Inter. Giocare all'Inter è un'emozione fortissima, ogni volta che sono chiamato in causa è un onore. I miei amici in Nigeria non ci credono neanche che gioco nell'Inter... L'anno scorso alcuni infortuni mi hanno penalizzato, ma quest'anno per fortuna sono stato meglio. Ho cercato di lavorare di più per farmi trovare pronto e il minimo che posso fare è dare il 200 per cento ogni volta che vengo chiamato in causa. Io il nuovo Stankovic? È sempre stato il mio idolo, da quando ero bambino, magari... (sorride, ndr)".
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