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GdS – I 3 punti chiave del patto dell’umiltà: così l’Inter è tornata squadra

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Cosa c'è davvero dietro la rinascita dell'Inter

Alessandro Cosattini

Cosa c'è davvero dietro la rinascita dell'Inter di Simone Inzaghi. Dopo il successo per 2-0 contro la Salernitana firmato da Lautaro Martinez e Nicolò Barella, La Gazzetta dello Sport ripercorre quanto accaduto nelle ultime settimane dopo il difficile periodo subito post sosta. "Non un solo confronto. Ma più incontri decisivi per “girare” la stagione. Almeno due, solo nell’ultimo periodo: il primo al rientro dalle nazionali, a 10 giorni di distanza dal ko di Udine. E il secondo subito dopo la sconfitta con la Roma. Ecco cosa c’è dietro i continui riferimenti dei giocatori dell’Inter ai colloqui tra di loro e a un ritrovato spirito.

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I tre punti chiave

"Qualcosa è accaduto, dunque. E quel qualcosa è stato stimolato dal nucleo storico di Appiano, in particolare gli italiani, da D’Ambrosio fino ai più giovani. Volendo riassumere, si potrebbero sintetizzare tre argomenti toccati nei colloqui dei giocatori tra di loro. Il primo è relativo agli atteggiamenti. Al nervosismo diffuso di alcuni protagonisti, fin troppi. A un linguaggio del corpo che produceva negatività all’interno della squadra. Non tutti i giocatori reagiscono allo stesso modo di fronte a un rimprovero: c’è chi viene stimolato, chi al contrario va in difficoltà. Ecco perché la squadra ha convenuto che sarebbe stato meglio limitare le sceneggiate, a vantaggio - magari - di un incoraggiamento in più. Negli occhi di tutti restano gli applausi di Barella di ieri dopo gli errori dei compagni. Barella non citato a caso, perché le sue sbracciate, con quelle di Brozovic, erano diventate simbolo di un’Inter davvero troppo nervosa durante le partite.

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Patto nato in spogliatoio

Altro punto toccato dai giocatori: il gioco di squadra. Per gioco non si intende la tattica, ma l’approccio alla partita, alla risoluzione dei problemi che le singole gare producono di volta in volta. Troppe volte era accaduto che i singoli provassero a mettersi in proprio, cercando la soluzione da soli senza passare dall’aiuto del compagno. Non era il modo corretto di ragionare. Se l’esterno della squadra avversaria è pericoloso, non è un problema solo del terzino ma di tutta l’Inter. Così pure per il pressing, troppo spesso portato male, con i tempi sbagliati. L’Inter correva male. Ora la musica è cambiata. [...] Ecco: l’Inter di inizio stagione si scioglieva, questa nelle difficoltà è andata oltre. Anche di questo hanno parlato i giocatori: la sofferenza fa parte del gioco, sono pochissime le partite che filano lisce dal 1’ al 90’. In una parola, si potrebbe dire resilienza. L’Inter se lo è detto nello spogliatoio. E poi l’ha messo in pratica. Così la stagione è decollata", si legge.

(Fonte: Gazzetta.it)

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