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Pavard: “Sono un difensore centrale sin da piccolo. Quando l’Inter mi ha chiamato…”

Fabio Alampi Redattore 
Il francese è stato uno dei protagonisti della stagione nerazzurra, conclusa con la conquista dello scudetto

Approdato all'Inter la scorsa estate, Benjamin Pavard ha ampiamente rispettato le attese: prelevato dal Bayern Monaco, il difensore francese è stato uno dei protagonisti della stagione nerazzurra, conclusa con la conquista dello scudetto. Il numero 28 interista, in attesa di disputare l'Europeo con la sua Nazionale, si è raccontato ai microfoni di Cronache di Spogliatoio.

Le statistiche dicono che sei il difensore più preciso della Serie A: hai lavorato su questo fondamentale e come è stato l'impatto quando sei arrivato in Italia?

"No, provo solo a essere me stesso, di essere il più importante possibile per la squadra. Sono al servizio del gruppo. Come difensore centrale devo vincere i duelli, essere preciso anche nei passaggi, ma in quanto difensore devo anche essere duro nelle chiusure, quindi provo a fare nel miglior modo possibile il mio lavoro e quest'anno è andata bene, molto bene. Devo anche ringraziare il gruppo perchè sono arrivato e mi hanno subito messo in ottime condizioni, sia l'allenatore che lo staff e i giocatori. C'era veramente un'atmosfera top, sono molto contento e li ringrazio per avermi accolto bene in squadra".

Come hai lavorato in questo ruolo da terzo della difesa?

"Tutti mi vedono come un terzino destro perché è vero che ci ho giocato per molte stagioni, ma il mio ruolo da quando sono piccolo è di difensore centrale: è il ruolo in cui mi trovo meglio, è il ruolo in cui posso esprimere al meglio le mie qualità. Per me è normale, è la gente: per loro è strano che giochi bene in quel ruolo e che mi trovi bene, ma per me è normale perchè ho sempre stato lì dove mi sono sentito più soddisfatto. Ho potuto dimostrarlo questa stagione all'Inter e spero di poter essere così efficace anche nelle prossime stagioni".


Sei arrivato a Milano lo scorso anno e sin dai primi mesi sei subito stato a casa, già sei un leader dello spogliatoio. Com'è stato l'impatto con l'Italia e con Milano?

"È vero che volevo andarmene dal Bayern Monaco. Quando l'Inter mi ha chiamato ho detto "sì" perché c'era un progetto che mi interessava. Sono venuto qui con lo status di uno che ha vinto molti trofei e ho dimostrato che avevo ancora voglia di vincere trofei, così come l'Inter. In quest'ottica l'idea era di vincere, quindi sì, è andata super bene ed è stato naturale! È un campionato che mi piace molto, i tifosi dell'Inter sono eccezionali, quindi va tutto bene, sono veramente contento qui".

Con la Francia hai vinto un Mondiale, la Nations League e hai fatto anche un'altra finale. Siete i favoriti per l'Europeo?

"No, penso che ci siano parecchie squadre che partono favorite. Poi è vero che noi con la Francia abbiamo una grande squadra e abbiamo l'abitudine come al Mondiale del 2018 di vincere la coppa, o all'ultimo Mondiale di arrivare in finale anche se poi purtroppo abbiamo perso. Quindi è vero, abbiamo una squadra che fa parte delle favorite, ma ce ne sono anche altre che possono vincere l'Europeo, quindi non bisogna metterci pressioni particolari. Abbiamo grandi giocatori e un grande allenatore: dobbiamo lavorare partita per partita, abbiamo un girone difficile, quindi intanto dobbiamo concentrarci sui primi match e poi avremo tempo di pensare al futuro".

Italia, Inghilterra, Spagna e Germani: chi vorresti evitare?

"Io non ho paura si nessuno. Siamo la Francia, rispettiamo tutte le squadre, non ci sono solo quelle 4. Non dobbiamo sottovalutare nessuno, ma non abbiamo paura di nessuno perchè siamo sicuri delle nostre qualità".