Che in campo è un fuoriclasse non fa più notizia, ma in questa intervista dimostra di esserlo anche nella vita di tutti i giorni. E’ un Giampaolo Pazzini a 360° quello che si racconta nell’intervista rilasciata alla redazione del mensile Calcio2000 e che noi di FcInter1908.it vi proponiamo. Dalla fatica di alzarsi dal letto la mattina alle emozioni del campo. Dai goal del passato agli obiettivi del prossimo futuro. Quest'anno sarà anche il testimonial della cover italiana del videogioco Fifa 2012. Sarà forte come lui il suo avatar? "Forte come me è impossibile - dice lui sorridendo -, ma mi assomiglia molto. Quando lo comando io è perfetto".
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Pazzini a 360°: “Voglio vincere tutto. Vi racconto i gol più belli, le sfide con Ranocchia…”
Che in campo è un fuoriclasse non fa più notizia, ma in questa intervista dimostra di esserlo anche nella vita di tutti i giorni. E’ un Giampaolo Pazzini a 360° quello che si racconta nell’intervista rilasciata alla redazione del mensile...
Qual è la tua giornata tipo?
“Amo dormire, così quando l’allenamento è di mattina mi alzo al fotofinish, faccio colazione e poi vado ad Appiano. Quando abbiamo allenamento nel pomeriggio, invece, mi piace passare un po’ di tempo con mia moglie, pranzare con lei prima di raggiungere i miei compagni”.
Il momento più bello della giornata e quello più faticoso?
“Il più faticoso quando mi devo svegliare (ride, ndr). Quello più bello non può che essere quando sono in campo. È un’emozione straordinaria”.
Cosa mangia Pazzini a pranzo?
“Il mio punto debole sono i dolci. Sono molto goloso anche se cerco comunque di regolarmi e di seguire una dieta sana e calibrata. Devo dire che siamo fortunati perché il cuoco di Appiano cucina molto bene”.
Come ti rilassi?
“Mi piace passare serate tranquille condite di bei film e tanto sport. Poi amo andare a cena fuori con mia moglie e se ci vengono a trovare gli amici può scattare anche una partita a Fifa”.
Giocate anche in ritiro? E chi è più forte tra di voi?
“Si, capita. Io gioco sempre con Ranocchia che non me ne lascia vincere neanche una”.
Come vivi il pre-partita?
“Cerco di rilassarmi e di non pensare alla partita. Sembra che fino ad oggi abbia funzionato abbastanza. Poi quando scendo in campo non penso più a niente. La vita privata e i problemi di tutti giorni svaniscono d’un tratto e non ricordo più nulla. Tranne la posizione della porta naturalmente”, aggiunge sorridendo.
Un gesto scaramantico o qualche portafortuna che non abbandoni mai?
“Nulla di tutto ciò, ma anche se ce l’avessi non lo svelerei perché perderebbe tutto il suo valore”.
Ti stressano le domande dei giornalisti nel post-partita?
“No, sono abituato. Ormai fa parte del mio lavoro. Forse non amo molto le domande sulla vita privata e quelle banali, ma per il resto i giornalisti fanno il loro lavoro ed è giusto che facciano le domande che vogliono”.
I tre goal che non dimenticherai mai?
“Al primo posto ci metto quello che ho fatto con la Sampdoria nei preliminari di Champions contro il Werder Brema. Mi procurò un’emozione incredibile. Al secondo il primo goal con la maglia dell’Inter contro il Palermo. Sentivo tanta pressione intorno a me e segnare è stata come una liberazione. E, infine, al terzo posto ci metto il primo goal all’esordio con la Nazionale. Indossare la maglia della Nazionale ti dà delle emozioni uniche. È qualcosa di magico”.
In cosa deve migliorare il Pazzini reale e in cosa quello virtuale?
“Si può sempre migliorare. Mi sa che prenderò esempio da quello virtuale, mi assomiglia molto e quando lo comando io è perfetto”.
La tua migliore partita?
“Difficile citarne una in mezzo a tanti bei momenti. Sono tante quelle che mi rimangono nel cuore e poi ogni partita lascia qualcosa di speciale nei miei ricordi”.
Un film preferito, la musica che ami particolarmente e una donna che vorresti portare a cena (esclusa tua moglie).
“Il mio film preferito è «La vita è bella» di Benigni. La musica che ascolto più volentieri è quella pop e a cena porterei solo mia moglie. Sarebbe un piacere, invece, mangiare allo stesso tavolo con Michael Jordan e Federer”.
La tua vacanza ideale?
“Relax e riposo assoluto insieme agli amici di sempre”.
Tre valori che senti tuoi?
“Professionalità. Lealtà. Sincerità”.
Quando lascerai il calcio come vuoi essere ricordato?
“Come il Pazzo. Un giocatore che ha dato tutto per le squadre per cui ha giocato, con la spinta della passione per questo sport che ho trasformato nella mia professione. Dal punto di vista tecnico, invece, per la velocità di esecuzione e i miei colpi di testa”.
Un trofeo che vorresti vincere?
“Tutti!”, conclude senza indugio.
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