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Pazzini: “Ma chi ve lo dice che io sono un’alternativa?…”

Eva A. Provenzano

Lo danno in panchina. Era stato costretto ad accomodarsi tra le riserve anche nella partita di esordio. A San Siro vinceva il Palermo, poi è arrivato il Pazzo e con una doppietta, in pochi minuti, ha conquistato i cuori nerazzurri. Era in...

Lo danno in panchina. Era stato costretto ad accomodarsi tra le riserve anche nella partita di esordio. A San Siro vinceva il Palermo, poi è arrivato il Pazzo e con una doppietta, in pochi minuti, ha conquistato i cuori nerazzurri. Era in panchina anche qualche sera fa: Prandelli aveva preferito Cassano-Rossi da titolari: lui è entrato e l'Italia si è qualificata ad Euro 2012, con un suo gol. 

Gasperini non lo ha schierato in Supercoppa, se non per venti minuti finali, per fare posto ad Eto'o e alla sua volontà di giocare come punta centrale. E lo ha fatto partire da riserva anche nelle amichevoli contro l'Olimpiakos per esempio: partita pareggiata solo grazie ad una sua doppietta. Un'altra. Con il Chievo il suo sigillo è arrivato troppo tardi, ma è bastato per far dire a Moratti: "Pazzini è uno che deve giocare perché segna una montagna di gol". 

Adesso dicono che in una eventuale gerarchia degli attaccanti, il mister preferisca Diego Milito. 'L'argentino è davanti, Pazzini rincorre. Gasp è con il primo. Moratti è con l'italiano'. Questo è il titolo di uno degli articoli proposti stamattina dal Corriere dello Sport. E basta a sintetizzare il discorso. 

Il bomber nerazzurro però non la pensa esattamente allo stesso modo: "Sono felice delle parole del presidente. Ma chi l'ha detto che io parto da dietro? Siete voi giornalisti che mi mettete fuori, che non mi date mai fiducia. Chi lo dice che io sono un'alternativa?". 

In Champions avrà un concorrente in meno là davanti, con Forlan fuori fino a febbraio le possibilità di giocare aumenteranno: "All'Inter la concorrenza è tanta - ha concluso il giocatore - ma ci sono tante partite da giocare e tutti di sicuro avremo lo spazio per dire la nostra".