- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
copertina
Porta sulle spalle il ‘peso’ del numero due. Quello di Bergomi e Burgnich. Lo descrivono come un ragazzo molto umile, cresciuto in una famiglia molto juventina, ma le giovanile, tutte, le ha fatte con la maglia dell’Inter. Simone Pecorini ha vinto, insieme alla Primavera Nerazzurra, la Next Generation Series, e il Corriere della Sera – edizione Milano lo ha intervistato.
STRAMA - Le prime parole non possono essere che per lui, mister Stramaccioni: “E’ un grandissimo uomo – dice - non ho conosciuto Mourinho ma credo abbia un suo stile, un modo unico di allenare”.
I MARZIANI –“Io in prima squadra? Non scherziamo. Quelli sono marziani. Io sono solo un ragazzo che sogna di diventare calciatore”, spiega il giovane interista.
VITTORIA – Quella della Next Generation Series per esempio. “Una gioia grandissima, ma adesso dobbiamo concentrarci sul campionato, c’è ancora tanta strada da fare”, spiega Pecorini.
GIOVANILI NERAZZURRE – A scoprirlo è stato Giuliano Rusca, uno dei talent scout dell’Inter. Aveva nove anni e giocava nella Baranzatese, era il 2002. “Ho fatto tutto il percorso delle giovanili, un ambiente stupendo. È ovvio, giocare nell’Inter ti chiede sacrifici pazzeschi, capisci che non puoi comportarti come tanti tuoi amici”.
RAGAZZO SEMPLICE – E allora nessun colpo di testa, solo vita semplice: “Al massimo si va al cinema, la sera ci facciamo un giro in Duomo, siamo un gruppo molto unito, niente veline. La mattina vado a scuola, pomeriggio mi alleno”, racconta.
ESEMPI – Il suo si chiama Javier Zanetti: “Un monumento di serietà e impegno, l’atleta per eccellenza”, dice di lui Pecorini che nonostante la vittoria in Europa vola basso: “E’ stata un’emozione immensa, ho pianto. Se siamo l’unica Inter vincente in Europa in questo momento? La prima squadra ha una rosa eccezionale e si risolleverà. Non scherziamo, noi siamo solo ragazzi che sognano di diventare calciatori”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA