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Inter, peggior partenza dell’era Inzaghi. Oggi incontro con il club: il punto dopo il derby

Marco Macca Redattore 
"Sconfitta che brucia", come ha subito dichiarato Simone Inzaghi nel post derby. E non potrebbe essere altrimenti

"Sconfitta che brucia", come ha subito dichiarato Simone Inzaghi nel post derby. E non potrebbe essere altrimenti. E non solo perché il Milan si è preso una vittoria meritata, ma anche, appunto, perché l'Inter non ha mai dato la sensazione di poter avere la meglio sui cugini. Il club, però, non fa drammi, anche se ripartire è d'obbligo, dopo la peggior partenza dell'era Inzaghi. Scrive la Gazzetta dello Sport:

"Non si è sentita nessuna sirena, né domenica sera a San Siro, quando gli interisti uscivano con facce da cimitero mentre gli altri Diavoli ancora saltellavano, né ieri in Viale della Liberazione, dove dietro alle scrivanie c’era lo stato maggiore del club. E anche oggi nessun allarme ululante si ascolterà ad Appiano: il derby-horror ha lasciato una patina amara in tutti i nerazzurri, ma l’allerta non ha superato il livello di guardia. Delusione sì, voglia di reagire pure, ma senza “drammatizzare” troppo il momento interista, anche perché la stagione si sta sviluppando solo adesso: c’è ancora un certo grado di imprevedibilità che accompagna le partite, soprattutto quelle più complesse e ravvicinate".

"All’uno-due City-Milan Simone Inzaghi è arrivato con un gruppo un po’ svuotato, sia nel fisico che nella testa. Anche di questo si discuterà oggi nel rendez-vous tra allenatore e dirigenti in arrivo al centro sportivo per la ripresa degli allenamenti. Il realismo che porta a non alzare i toni (ci sono stati momenti in cui era ben più forte la pressione societaria su Simone) è lo stesso che impone, però, di considerare i freddi numeri: è la partenza peggiore dell’Inzaghi interista, perfino nella stagione nera 2022-23 dopo cinque giornate i punti erano di più (9 contro gli 8 di adesso, in ogni caso pochini)".