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L’ufficialità delle dimissioni di Moratti e di suo figlio Angelomario arriva in un pomeriggio tranquillo che dopo il comunicato non lo è più. La decisione presa dall’ex patron non è di ieri ma, di lunedì scorso.A scatenare la reazione di Moratti sono state le parole del Ceo Michael Bolingbroke - proprio quello con cui Moratti aveva cenato e simpatizzato in estate, prima della nomina - e dello stesso Thohir. «Siamo pronti a raddrizzare ciò che è andato storto ora ci sono norme che eviteranno che il club venga gestito come in passato». «Con il fair play Uefa le società non sono più un giocattolo in mano ad alcuni». Queste le loro frasi. Ovvio che Moratti ci sia rimasto male e sembra, con la decisione di ieri di essersi tolto un peso. La Gazzetta dello Sport, oggi in edicola prova a sintetizzare cosa è frullato nella testa del petroliere: “Ma come, presenti un bilancio ancora peggiore di quello che avevo lasciato io e appena me ne vado scarichi ogni responsabilità su di me, dando quasi dell’incompetente al tuo socio cui hai chiesto in ogni modo di restare?"Ora è chiaro che qualcosa si sia incrinato e già in un’occasione, nel maggio scorso, Moratti aveva ripreso Thohir dicendogli di guardare meno al bilancio e più al campo. Invece nulla di tutto questo e MM allora si è risentito pensando: “Mi hanno chiesto in ogni modo di restare con il 30% e ho accettato anche perché pensavo che così avrebbero tirato fuori meno soldi, che potevano investire sulla squadra. Invece...».
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