"Se io fossi un colore? Rosso, perché ho il fuoco dentro. Se fossi un numero? Il 10, perché sono un fantasista. Un luogo? Latina. Un compagno? Edenilson, è troppo simpatico. Un animale? Il ghepardo, è velocissimo. E se fossi il portiere del Grifone? Io, Mattia Perin". Inizia così la lunga intervista in cui Mattia Perin, per l'appunto, si è raccontato a 'Il Secolo XIX'. Tanti aneddoti sulla vita di tutti i giorni e sulla carriera di calciatore, a partire dalle idee sul futuro: "Futuro? Non so cosa succederà, io sono stato il primo a dire di voler restare. Chissà, magari supero le 400 presenze di Gennarino Ruotolo…". Parole importanti, insomma, che potrebbero non far sorridere troppo l'Inter: da tempo si parla del portiere di Latina (quasi 24enne) come possibile successore di Handanovic (32enne). Lui al Grifone è molto legato, e il titolo dell'intervista lo sottolinea: "Io sono Genoa".
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Perin, il dopo-Handa è lontano? “Per primo ho detto di voler restare al Genoa. Chissà…”
Mattia Perin, da molti considerato il favorito (almeno dell'Inter) per raccogliere l'eredità di Handanovic, al momento non intende lasciare il Genoa. In una lunga intervista concessa a 'Il Secolo XIX', si è raccontato così
Queste le parole raccolte dal quotidiano ligure, a pochi giorni dalla sua 100esima presenza con il Genoa in Serie A: "Se fossero 100 volte Genoa? Bellezza. Ne sono fiero, e le ricordo tutte, non ne manca una. Saprei dire anche tutti i risultati. Sono tutte belle, anche quelle perse. Sei genoano e vuoi anche vincere?"
Il segreto di questo inizio di stagione promettente?"Ci vogliamo bene come fratelli. Io non vedo l’ora di venire al campo, c’è un gruppo molto bello. Anche due anni fa, mentre l’anno scorso abbiamo peccato un po’, non so esattamente come mai. Abbiamo la voglia di stare assieme anche fuori, non ha prezzo. Ed è una forza".
Gruppo cementato anche con le colazioni di gruppo?"Con quelle io ho avuto qualche problema, mi piace riposare…Ma basta prendere il ritmo. Devo dire che così mi godo anche di più la giornata".
AC/DC la mattina?"Certo, è una malattia che mi ha messo Spinelli. Però adesso mi sveglio anche senza sveglia per essere puntuale alle 8.30, colazione alle 9.30 e allenamento alle 10.30".
Come ho ritrovato Juric dopo averlo avuto già in Primavera?"Più mister. E’ un allenatore che sa cosa vuole, cosa pretendere, come tirare fuori il meglio da ognuno. Si capisce che farà grandi cose".
E’ rimasta una base fondamentale di giocatori?"Sì, da Pavo a Rincon, io che con 4 anni sono il “vecchio”, Burdisso e Izzo. Stando assieme nasce affetto, è una cosa speciale".
Pavoletti e gli scherzi?"No ora ho smesso, è infortunato e devo tirarlo su… gli dico che è vestito bene anche se non è vero. Tanto tempo assieme? Sì, qualche giorno fa Giorgia, la mia fidanzata, ha spaccato una cornice di vetro che aveva in casa. L’ha scassata provando a fare 10 palleggi con un pallone gigante che avevamo vinto alle giostre. Poi però li ha fatti. Quest’estate abbiamo anche vissuto assieme, quando dovevano ancora dar loro la casa. Io e Leo abbiamo visto tutta l’Olimpiade, tutta. Mi hanno entusiasmato soprattutto Campriani, Basile e Garozzo. Peccato per Roma 2024, era un’opportunità"
Social? "Puoi avere i tifosi vicini e loro vedono il giocatore in parti della sua vita privata. Sono una bella cosa ma vanno gestiti, va trovato un equilibrio. Io tante volte ho sbagliato, ma sbagliando si impara".
Scarpi allenatore dei portieri?"Bravissimo. Ha saputo imparare da Spino, ma non copia, ci ha dato una sua impronta al lavoro. E con Alessio, com’era con Spinelli, ci si confronta, non impongono le loro idee. Tutto ciò fa sì che il Genoa, con i tecnici e i ragazzi delle giovanili, abbia una grande scuola di portieri".
Nazionale?"Sempre bello tornarci. Per me è un obiettivo starci stabilmente".
Erroraccio di Buffon?"Una rarità. Gigi ne fa uno ogni tot anni e sono ben di più le partite che ti fa vincere. E’ stato un errore di gioco, tecnico, conta meno di un errore di concetto: lui il 99 % delle volte ha il concetto giusto"
Donnarumma? "Andiamo d’accordissimo ed è il fratello di Antonio, che è un amico. E’ molto forte per l’età che ha, impressiona per la personalità. Per ora c’è Gigi e la competizione è solo per il vice, non decido io e dipende dal campionato. In futuro, senza Buffon, non saremo solo noi due: ci sarà da sgomitare".
A novembre sarai premiato per aver giocato da eroe, con il ginocchio spaccato come Giovanni Prà, un’altra leggenda genoana... "Anche io un giorno vorrei seppellire qualcosa di mio davanti alla nord".
Prendo pochi tiri quest’anno (il Genoa è la settima miglior difesa d’Europa, ndr)?"Anche senza vedere le statistiche, me ne sono accorto in campo. Merito di difesa e compagni, rispetto a qualche tempo fa sono meno impegnato. Così un po’ cambia anche il modo di stare in porta. Così la mente deve essere più tenace e allenata. Io da quest’anno faccio yoga, vado in un centro con Pavoletti e Brivio. E con le app dell’iPhone ogni giorno faccio giochi di logica e agilità mentale. Ho letto un libro sulla psicologia nel tennis. Il tennista però non deve scaricare la tensione, ogni 2 secondi tocca la pallina, mentre un portiere magari sta 70 minuti senza e quella parata può salvare una partita. E’ utile sapere cosa pensano altri sportivi, poi c’è la specificità del portiere che deve avere una concentrazione ancora superiore. Lo yoga lo fa anche Djokovic, ogni mattina alle 6. Dà consapevolezza. Inoltre è faticoso, facciamo posizioni di allungamento, riduce il rischio di infortuni e in poco tempo già sento un’elasticità diversa".
Gli altri 6 portieri delle migliori difese d’Europa sono Oblak (Atletico Madrid), Neuer (Bayern Monaco), Lloris (Tottenham), Horn (Colonia), Asenjo (Villarreal) e Buffon (Juventus)…"Oblak è un ’94 e ha una continuità disarmante. Per Neuer inutile sprecare altre parole… Lloris anche mi piace molto. Ci sono dei periodi, l’anno scorso mi entusiasmava. I portieri mi devono dare emozione e in questo momento, come preferiti, dico Buffon e Oblak. Io cerco di imparare da tutti. Dopodichè, so di avere un mio stile".
(Il Secolo XIX)
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