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Dopo la tempesta di gennaio, con la sua decisione di lasciare l'Inter per trasferiris in Inghilterra, sponda Arsenal, Ivan Perisic è pronto a tornare in campo: l'esterno croato, in occasione della sfida di oggi contro il Bologna, dovrebbe ritrovare una maglia da titolare. Attesa per l'accoglienza che gli riserverà il pubblico di San Siro, scosso e ferito per i suo atteggiamento. Ma i nerazzurri hanno bisogno di recuperare il miglior Perisic, e c'è un esempio da seguire che potrebbe riabilitare il croato: così scrive La Gazzetta dello Sport.
"Perisic, che oggi dovrebbe tornare in campo da titolare, non verrà accolto dal Meazza come il figliol prodigo. L'anticipazione della gara di Coppa Italia è stata chiara. Fischi dei più attenti quando nel riscaldamento Ivan è stato inquadrato (immagini sui maxi schermi), fischi corali al momento delle formazioni, nonostante sui panchinari lo speaker vada piuttosto di corsa. Il rapporto è tutto da ricostruire, dopo il tentato strappo (il secondo dopo quello dell'estate 2017) con destinazione Arsenal. Spalletti ha iniziato a ricucire da qualche giorno («È stato ingannato, è stato attratto dai numeri») e lo ha fatto ancora nella conferenza stampa prepartita, invocando proprio la magnanimità del pubblico. [...] Il tecnico ovviamente lo vede come una risorsa da recuperare. La considerazione che ne ha è sempre stata alta («Sono anche stato criticato per averlo fatto giocare sempre») e la voglia è quello di «rilucidarlo» e renderlo nuovamente un fattore positivo. Un po' perché oggettivamente il settore avanzato ne ha bisogno (manca un «Robin» per Batman Icardi), un po' perché vincere queste sfide, queste battaglie anche psicologiche, gli piace in modo particolare".
L'ESEMPIO DA SEGUIRE - "L'esempio, lampante, è fresco: la riabilitazione di Joao Mario. Il portoghese non voleva tornare all'Inter, il club lo avrebbe piazzato volentieri altrove, il pubblico lo fischiava anche nelle amichevoli (pure a Lecce). Dopo due mesi a 0 minuti, il rilancio a sorpresa con la Lazio a fine ottobre, 11 presenze in A, applausi anche dal «loggione». Per Ivan i tempi devono essere più stretti, ma anche lo status del giocatore è diverso. La qualità del croato non è mai stata messa in discussione, ma servirà anche la voglia di svoltare. Joao Mario raccontò di aver «cambiato modo di vedere le cose», a Perisic basterà forse meno".
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