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Inter, Hakimi non basta: il piano cessioni per evitare il sacrificio di Lautaro
In casa Inter l'era Simone Inzaghi sta per cominciare: l'8 luglio il nuovo tecnico nerazzurro si presnterà alla Pinetina per le prime sedute di allenamento. Nel frattempo la dirigenza è al lavoro per rispettare le direttive della proprietà: ceduto, di fatto, Hakimi, l'obiettivo è quello di non sacrificare altri big. Per questo motivo, secondo Tuttosport, sarebbe già pronto un piano alternativo:
"Ceduto Hakimi al Psg (per 68 milioni più 4 di bonus, ufficialità prevista a inizio della prossima settimana), adesso viene il difficile per l'ad Marotta, il ds Ausilio e il suo vice Baccin. [...] La dirigenza dovrà cercare di piazzare in uscita un "esercito" di giocatori in esubero. Una missione non semplice, ma di fatto necessaria per diversi motivi, ovvero cercare di evitare di dover vendere un altro big dopo l'esterno marocchino per raggiungere gli obiettivi economici fissati dal presidente Zhang (saldo di mercato attivo di almeno 70-80 milioni) e al tempo stesso rinforzare la rosa che sarà messa a disposizione di Inzaghi".
"Il pensiero va ovviamente a Lautaro Martinez: le big spagnole lo corteggiano e non va dimenticato il Manchester City. L'Inter vuole tenerlo e lo valuta comunque intorno ai 90 milioni, cifra che probabilmente solo il club inglese può raggiungere. Se però i traguardi economici vitali per il club non fossero raggiunti con le cessioni minori, il "Toro" potrebbe diventare il secondo sacrificato all'altare dei conti".
"Per non trovarsi nella scomoda posizione di dover ascoltare le offerte per l'argentino, la dirigenza dovrà provare a incassare attraverso altre vie. E ce ne sono molte. Sono tanti i giocatori che dal primo luglio sono rientrati dai prestiti, dai noti Nainggolan e Joao Mario, passando per Dalbert, Lazaro, Gravillon e i giovani Vagiannidis, Males (c'è il Basilea), Colidio e Mulattieri. Nessuno rimarrà, così come sono da ritenere in bilico elementi come Radu (l'Inter valuta Sepe per il ruolo di vice Handanovic), Vidal (per l'alto ingaggio da 6,5 milioni), Perisic (lui prenderà 5 ed è in scadenza nel 2022) e Pinamonti (qui lo stipendio da 2 milioni rappresenta un grosso ostacolo, visto che molti club medio-piccoli sono interessati)".
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