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Oaktree è ormai è dietro alla porta di viale della Liberazione e sta per fare un simbolico passo di ingresso con un sobrio statement ufficiale, ma ciò che più conta al momento è che più o meno informalmente abbia ribadito fiducia per entrambi gli a.d.: l’asse di gestione non cambierà nei prossimi mesi, quelli decisivi a capire quale linea di indirizzo sceglierà il fondo. Il tempo dirà poi quanto bisognerà aspettare per una cessione futura a un soggetto terzo e quali nuovi scossoni ci saranno ai piani alti di viale della Liberazione", sottolinea la Gazzetta dello Sport.
La centralità di Marotta
—"Marotta continuerà ad avere pieni poteri sul campo, ciò che inevitabilmente importa ai tifosi ancora ubriachi per la stella. A lui il ruolo di garante di un progetto tecnico costruito con la stretta collaborazione del d.s. Piero Ausilio: le ultime vittorie sono state costruite da loro in un creativo regime di autogestione, che è passato da un progressivo abbassamento del monte ingaggi, da sessioni di mercato in rigoroso equilibrio tra entrate e uscite e, soprattutto, dall’assenza di nuovi capitali pompati dalla Cina. La storia non cambierà di certo adesso: Oaktree non è arrivata per spendere, non è la missione di un fondo speculativo —, ma non obbligherà a plusvalenze dolorose per ripianare il rosso già entro il 30 giugno. Nell’avere mani libere sulla sua sfera di influenza, Marotta dovrà quindi solo proseguire il modello di gestione, prudente ma pure vincente, messo in piede in questi anni"
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