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Pioli: “Il 2017 deve essere l’anno dell’Inter. Sul mercato di gennaio e la Champions…”

Il tecnico dell'Inter ha parlato ai microfoni di Inter Channel

Andrea Della Sala

Il tecnico dell'Inter Stefano Pioli è stato intervistato da Inter Channel. Tra pochi minuti andranno in onda le sue dichiarazioni che FCINTER1908 vi riporterà in diretta:

"Ho visto inter da tifoso, da avversario ora la vivo in prima persona. E' stato un periodo intenso".

Pioli vuol dire calcio. Tuo padre era calciatore

"Calciatore scarso, ma poi ha fatto l'allenatore. Le formazioni le facevamo insieme anche quando mi allenava che avevo 12-13 anni. Prima si facevano i compiti e poi si scendeva a giocare a calcio".

Ultima squadra tua carriera Colorno, vicino Parma

"Giocava mio fratello lì, dopo aver chiuso col Fiorenzuola volevo chiudere giocando con mio fratello. Poi ho iniziato col settore giovanile del Bologna e da lì la mia carriera da allenatore. Sono sempre rimasto una prsona semplice, contento e soddisfatto di quello che è riuscito a fare. In famiglia c'è grande passione, si parla di calcio, anche mia figlia da piccola guardava con me tutta la partita".

Altre passioni sportive?

"Sì, il ciclismo. Sono un ciclista molto amatoriale, ma ne approfitto per stare insieme con gli amici. Mi piace anche da solo, mi dà serenità, libero la testa".

Basket?

"Sì lo seguo molto, ero tifosissimo dei Los Angeles Lakers. Adoro la NBA".

Cosa porti dal basket nel calcio?

"Spazi stretti,movimento obbligatorio, certi spunti si possono prendere".

Eri terzino?

"Cresciuto come centrocampista, penso che fosse quella la mia posizione giusta. Alla fine del primo ritiro con la prima squadra, si erano fatti male tutti i difensori del Parma e allora mi chiesero di adattarmi. Prima si costruiva più coi difensori. Era un calcio che mi piaceva molto. Prima era semplice si seguiva avversario ovunque. Prima c’era meno conoscenza dal punto di vista tattico. Dovevi metterci più del tuo".

"2016, problemi Inter nati con la vittoria della tua Lazio. Poi rapporto con Lazio si interrompe

“Primo anno risultati eccezionali. Avevamo squadra di qualità, poi secondo anno si sono rotte delle dinamiche e aspettative si erano alzate rispetto a reale valore della squadra. Preliminari di Cl persi hanno segnato stagione ed eliminazione con lo Sparta Praga ha chiuso un po’ l’avventura”.

"Diverso partire in corsa?

“Quando subentri la calma non può esserci, soprattutto in situazioni in cui i risultati non stanno arrivando e ci sono ambizioni per poter fare cose importanti. Devi modificare un po' il tuo intervento. Se prima puoi stare nei tuoi tempi, ora è chiare che servono subito cose chiare e concrete".

Eri a New York e ricevi chiamata della tua Inter

“Bellissimo, notizia fantastica. Si era solo la prima chiamata, poi passato un po' di tempo prima dell'incontro con la proprietà e della decisione finale. Credo che fosse la situazione ideale, è arrivata nel momento giusto. Mi sento pronto, sono arrivato all’Inter nel mio momento migliore. Orgoglio ma anche tanta responsabilità, allenare l'Inter e la squadra della propria fede è gratificante e lo stiamo affrontando con serietà ed orgoglio".

"Rapporto col tuo staff?

“Ho cominciato nel settore giovanile del Bologna trovando Matteo Osti, preparatore atletico e da lì ho costruito il mio staff. Non ho mai scelto collaboratori per rapporti di amicizia, ma mi servono collaboratori seri che abbiano le mie stesse idee, persone di cui mi fido molto e alle quali do il giusto spazio. E' entrato anche mio figlio e poi Walter, una figura che ci sta aiutando e ci sta dando sostegno, una collaborazione positiva”.

"2017 deve essere anno dell'Inter

“Sono d'accordo, non ci sono dubbi, la squadra ha ampi margini di miglioramento, il mercato di gennaio ci può aiutare a sistemare alcune cose migliorabili, ma soprattutto col lavoro che stiamo facendo potendo sfruttare il fatto di poter lavorare tutti i giorni non avendo Europa League possiamo lavorare ogni giorno curando i particolari, credo che questa squadra possa dare ancora il meglio di sé e dimostrare di essere una squadra competitiva”.

"Lavoro in Spagna a Marbella, poi Udinese, Chievo, Palermo, Pescara… Manca forse un po' di cultura della vittoria?

“Inevitabilmente è così, purtroppo non abbiamo vinto tanto e le vittorie  portano fiducia, autostima, positività. Essere positivi significa avere la forza di reagire nei momenti difficili. Mese di gennaio importante, andremo a Marbella per lavorare e stare insieme, migliorare la conoscenza. A gennaio bisogna correre velocemente, perché se vogliamo pensare di recuperare posizioni dobbiamo fare tanti punti".

"Bisogna crederci di poter tornare nelle prime tre

“Solo credendoci, puoi mettere in campo il massimo sforzo. Siamo in ritardo e non possiamo permetterci tante pause e ogni partita dobbiamo ragionare che la possiamo vincere, ne abbiamo i valori. Non possiamo permetterci altri stop, dobbiamo continuare a vincere, poi vedremo cosa succederà, ma con la mentalità di mettere in campo tutto quello che possiamo".

""Tanti auguri per il miglior 2017 possibile, pieno di serenità, di salute e di tanti successi dell'Inter".

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