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Una delusione grossa. I 47mila tifosi presenti a San Siro proprio non se l'aspettavano una serata così storta. Invece è arrivata perché niente ha funzionato come doveva: la formazione nerazzurra sembrava davvero sulle gambe in questa partita che è arrivata dopo la sosta per le Nazionali. E adesso è chiaro che la scalata diventa ancora più ardua: era una salita difficile da fare quando era arrivato Stefano Pioli all'Inter, ma piano piano l'allenatore aveva conquistato fiducia e punti e la zona Champions non sembrava un miraggio come adesso. Persino il derby oggi diventa meno interessante del previsto. Dopo la sconfitta, il mister si è fermato in sala stampa a parlare con i giornalisti. C'eravamo anche noi di FCINTER1908.IT e vi riportiamo le parole dell'allenatore nerazzurro.
- C’è un po’ d’ansia da parte della tua squadra dal punto di vista psicologico?
Credo che come abbiamo fatto sempre la corsa su noi stessi senza guardare a quello che fanno gli altri sennò diventa più pesante. E’ inevitabile che avevamo una grande occasione, l’abbiamo interpretata bene per 50 minuti, ma l’abbiamo persa dopo l’1-1, abbiamo reagito di pancia, troppo individualmente e ci siamo scomposti.
-Questa squadra rischia di essere Gagliardini-dipendente?
E’ un giocatore forte, nessun dubbio, ma è entrato Kondogbia e le caratteristiche in campo c'erano, non credo sia stato un singolo a determinare il cambiamento tattico della squadra, ci siamo innervositi abbiamo giocato da singoli ed è diventato tutto più difficile. Perisic aveva problemi fisici, un affaticamento all'adduttore, nel primo tempo e lo ho sostituito per evitare infortuni.
-Cosa è cambiato tra il primo e il secondo tempo?
Credo che i primi minuti siano stati equilibrati. Nel primo tempo abbiamo aggredito. Abbiamo commesso una distrazione sul calcio d’angolo subito anche se eravamo piazzati bene. La partita è cambiata lì. E’ stato il nostro errore, non siamo rimasti lucidi, c’erano ancora 40 minuti e c'era da continuare a giocare. Nel primo tempo abbiamo giocato e costruito, gli abbiamo solo dato due occasioni. Però la partita la stavamo facendo e poi si è spenta la luce. Poi la frenesia non ci ha permesso di ricordare che siamo una squadra.
--La Samp ha dato l'impressione di essere più cattiva?
Se le distanze diventano più lunghe, diventano più ampie, arrivi secondo sulla palla e dai l’impressione di essere meno cattivo. Ci siamo allungati, abbiamo approcciato bene quando aggredivano.
-Brozovic, il pubblico se l'è presa con lui?
La partita l’abbiamo giocata in 11 e la stavamo vincendo in 11, poi abbiamo perso in 11.
-Adesso è meglio guardarsi anche alle spalle. C’è un problema mentale quando diventa più importante l’obiettivo?
Noi non dobbiamo guardare agli altri. Abbiamo giocato solo per sessanta minuti e non è sufficiente in Serie A. Abbiamo otto partite per migliorarci, pensiamo a reagire.
-DOMANDA FCINTER1908.IT – Gabigol lo abbiamo visto dare un calcio ad una bottiglietta e lanciare la pettorina, ci parlerà in settimana?
Tutti i giocatori che non sono scesi stasera in campo, non sono contenti di non aver giocato e in generale per come è andata la partita nessuno è contento quindi parlerò con tutti.
(Fonte: FCINTER1908.IT, dal Meazza Eva A. Provenzano)
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