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E come avevamo anticipato non ci sono stati eccessi, non vi sono stati insulti. Né ai parenti, né alle mamme, neppure maglie con il nome della rivale con pessimi epiteti, neppure striscioni con consigli su dove mettere coppe.
Nulla di tutto ciò.
Non era facile, perché quanto avvenne due anni fa fu qualcosa di profondamente scorretto e sgradevole. Non era facile andare oltre.
Eppure i ragazzi sono stati straordinari non solo sul campo ma anche fuori tralasciando ogni pregresso. Non solo, hanno anche placato durante i festeggiamenti qualche coro dei tifosi che era inevitabile potesse esserci.
Smoking bianco, senza lezioni di alcun tipo.
Lezioni che il signor Pioli forse dovrebbe prendere dal punto di vista comunicativo. Invece di apprezzare le parole di Inzaghi dice testualmente che è facile fare i complimenti quando si vince. E invece no, perché basta andare in rete e ricercare le dichiarazioni e i complimenti che Simone Inzaghi fece al signor Pioli ed al suo Milan nella dolorosa vittoria dello scudetto all’ultima giornata di due anni fa. E lo stesso Inzaghi ha speso parole d’elogio sempre nei confronti del collega anche alla vigilia della conquista dello scudetto parlandone con grande rispetto ricordando anche i tempi della Lazio.
Per non parlare poi di quando sempre il signor Pioli sostiene che “l'Inter è da quattro anni che è la squadra più forte del campionato e ha vinto solo due scudetti. Noi non siamo mai stati la squadra più forte del campionato".
Tralasciando il fatto che l’Inter dopo Conte perde giocatori importantissimi, e le ultime 4 sessioni di mercato le fa sempre a saldo zero. Tralasciamo anche il fatto che la scorsa estate l’Inter ne ha cambiati 12 di giocatori di cui 5 titolari, ma è sempre lo stesso signor Pioli che qualche settimana fa sosteneva che il Milan non fosse distante da Real e City?
Che poi, con queste dichiarazioni Pioli certifica la tesi di molti, secondo la quale lo scudetto del Milan sia stato vinto più per demeriti nerazzurri che meriti del Milan. Insomma non benissimo dal punto di vista dialettico.
Spiace, spiace perché si poteva evitare di chiudere in questo modo, perché quando si perdono 6 derby di fila in quel modo forse sarebbe stato meglio evitare certi scivoloni e riconoscere i meriti dell’avversario. A volte si può anche terminare con un pizzico di eleganza. Quella che ha sempre avuto invece Simone Inzaghi, che in questo triennio è migliorato sotto ogni punto di vista, anche dialettico e che probabilmente avrebbe meritato anche qualche parola più rispettosa da un collega che invece alla fine lo ‘accusa’ di aver vinto solo uno scudetto sotto la sua gestione, dimenticando altri trofei ( alcuni vinti contro di lui) e una finale di Champions raggiunta dopo un Euroderby in semifinale senza storia.
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