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Il campo visto come una scacchiera, la zona nevralgica del gioco - il centrocampo – quella da conquistare per avere il controllo delle operazioni; per attaccare e coprire, per organizzare il gioco e prepararti a non subirlo.
MEDIANA – nel primo tempo Roma e Inter impiegano tre uomini per reparto: Nainggolan –Strootman- De Rossi contro Cambiasso – Guarin – Alvarez. Il risultato che ne consegue è in totale appannaggio dei nerazzurri che fanno il bello e il cattivo tempo guadagnando il 52% di possesso palla aiutati molto dalla spinta sulle corsie esterne di Jonathan e Nagatomo che si preoccupano sempre di alimentare l’azione e la superiorità numerica.
RIPRESA – Garcia corre ai ripari e per ricompattare la squadra cerca l’uomo di raccordo tra centrocampo e attacco passando dal 4-3-3 a un più incisivo 4-3-1-2 inserendo Pjanic. Mossa che rivela vincente per il tecnico giallorosso che con un uomo di raccordo riesce a creare superiorità numerica tra le linee costringendo i nerazzurri ad arretrare.
PJANIC vs HERNANES – l’ingresso del serbo tra i giallorossi ha un impatto devastante sull’andamento della gara. Con lui in campo la squadra guadagna campo e mentalità grazie alla preziose giocate di cui si rende protagonista toccando 32 palloni ed effettuando 25 passaggi di cui solo 4 sbagliati. Il Profeta dal canto suo non può vantare un tabellino simile a quello del serbo. Entrato nella ripresa al posto di Alvarez (fino a quel momento 55 tocchi, 33 passaggi solo 5 errori) il brasiliano subisce il pressing asfissiante di Nainggolan senza riuscire a respingere le avanzate giallorosse consentendo al reparto di accusare troppo il forcing avversario. Ne consegue un abbassamento del baricentro che consente alla Roma di chiudere in pressione costante anche se nei minuti finali le due squadre, complice la stanchezza, si allungano molto lasciando possibilità a continui cambi di fronte.
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