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Come sempre la Primavera di Andrea Stramaccioni regala spunti anche per la prima squadra e per il futuro dell' Inter. I vivai, ormai, sono la vera risorsa anche delle squadre di vertice, che non possono più sperperare soldi sul mercato, tra una crisi economica globale che non può non coinvolgere anche il calcio e un Fair Play Finanziario ormai alle porte.
E allora è sacrosanto dedicare una grande attenzione, anche da parte dei media, alle formazioni giovanili. Nella Primavera di Andrea Stramaccioni, un tecnico che fa del bel gioco il suo credo e che si avvia ad una carriera brillante, ci sono diversi giocatori che rappresentano un patrimonio per la società di Corso Vittorio Emanuele.
Uno su tutti: Daniel Bessa. Il trequartista brasiliano classe 1993 è l'autentico gioiello di questa formazione. Gol, assist ma anche una considerevole resistenza lo rendono senza dubbio l'elemento chiave della formazione di Stramaccioni. Già nel ritiro di Pinzolo, quando a guidare l' Inter c'era Gian Piero Gasperini, si erano intraviste delle qualità non comuni in Bessa. Ora, con 9 gol all'attivo, il talento di San Paolo si candida al salto di categoria. Perché ai piedi tipicamente brasiliani Bessa abbina una grande resistenza e una visione di gioco non comune. E' lui l'elemento di spicco della Primavera interista e con lui la società non potrà sbagliare: niente decisioni affrettate ma una profonda riflessione su quale sia il percorso migliore per portare Bessa a calcare il prato del Meazza.
Juan Jesus: esordio senza alcuna paura per il possente difensore brasiliano. Il povero Saporetti, generoso centrocampista del Cesena, sembrava un lillipuziano al cospetto del Gulliver nerazzurro. La presenza di Ranieri lo ha spinto anche a provare la grande giocata (un paio di aperture alla Beckenbauer sono sembrate forse un po' fuori repertorio) ma l'ex Internacional ha convinto, forse più da terzino sinistro che da centrale. La capacità di progressione palla al piede è impressionante.
Una nota di merito, però, la merita il senegalese Ibrahima Mbaye (1994), specialista in gol pesanti (uno allo Sporting in NextGen e uno nell'ultimo derby). Il laterale nerazzurro ha messo in mostra una duttilità straordinaria, giostrando ottimamente nel recente passato da terzino sinistro e ripetendosi oggi da laterale destro. Nei primi 40 minuti del primo tempo, quelli stradominati dall' Inter, Mbaye è stato grande protagonista, cercandosi ripetutamente con Bessa e rivelandosi spina nel fianco della difesa cesenate. Un altro talento da tenere d'occhio...
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