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Prisco, Calciopoli, Ceccarini: verso Inter-Juventus, le tappe di una rivalità infinita

Marco Macca

Uno degli episodi più conosciuti della sfida infinita: 16 aprile 1961, con Juventus-Inter che già allora rappresentava quanto di meglio il calcio poteva offrire, almeno a livello nazionale. 11 gli Scudetti per i bianconeri, 7 per i nerazzurri. C'era già una rivalità accesa, dovuta soprattutto alle tante battaglie al vertice del campionato, ma da quel giorno si alzò il livello dello scontro. Al 31' del primo tempo un'invasione di campo dei tifosi bianconeri determinò la sospensione della partita. In un primo momento l'Inter ottenne, come previsto dal regolamento, la vittoria a tavolino per 2-0, ma poco dopo venne accolto il ricorso bianconero e la Caf il 3 giugno decise di far rigiocare la partita il 10 giugno. Una decisione che mandò su tutte le furie l'allora presidente nerazzurro, Angelo Moratti, che per ripicca convinse Helenio Herrera a mandare in campo i giovani della Primavera. Fra loro c'era anche un giovane Sandro Mazzola, di cui si risentirà parlare. Per la cronaca, la partita finì 9-1 per la Juventus.

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