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Prisco, Calciopoli, Ceccarini: verso Inter-Juventus, le tappe di una rivalità infinita

Marco Macca

Ma nel corso dei decenni questa rivalità è divenuta unica nel suo genere anche e soprattutto per le tante battute (di spirito o al veleno) che hanno colorato una partita senza eguali. D'altronde, con personaggi del calibro di Peppino Prisco (ricordate il "La Juventus è una malattia che la gente si trascina dall'infanzia. Quando stringo la mano a un milanista la lavo, quando la stringo a uno juventino conto le dita"?) e Gianni Agnelli (celebre il suo "Ormai in Italia non c'è più ritegno se anche il mio cuoco può comprare una squadra di calcio", riferito all'acquisto del club nerazzurro da parte di Ernesto Pellegrini) non sarebbe potuta andare diversamente. Ma si potrebbe continuare ancora a lungo (il "Senza quella banda di farabutti, non ci sarebbe stato il 5 maggio" di Moratti o il comunicato dell'Inter post Calciopoli "Nel 2006 la Juve è stata retrocessa in B insieme alla sua reputazione"). Insomma, non c'è Juventus-Inter senza veleno.

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